La Lega dei Ticinesi deplora la decisione del Consiglio federale di prolungare la durata dello statuto S dei profughi ucraini almeno fino al 4 marzo 2025.
Ancora una volta, il CF si è accodato in modo acritico alla politica dell’UE, che ha prolungato l’ammissione provvisoria degli ucraini fino al 4 marzo 2025, dimenticandosi però che lo statuto S comporta privilegi che altri paesi non concedono.
E’ evidente che l’ennesima proroga vanificherà completamente il principio dello “statuto orientato al rimpatrio”: i profughi ucraini rimarranno definitivamente in Svizzera.
Ancora per anni i cittadini assisteranno impotenti al versamento di prestazioni sociali (rendite, spese per l’alloggio, copertura sanitaria…) a stranieri titolari di automobili di lusso, mentre per i ticinesi si prevede, con il Preventivo 2024, il decurtamento dei sussidi di cassa malati.
L’obiettivo del CF di integrare professionalmente entro fine 2024 il 40% dei profughi ucraini è utopistico e comunque problematico: in Ticino gli ucraini lavorerebbero a scapito dei ticinesi o degli 80mila frontalieri in continuo aumento? C’è da temere, a scapito dei ticinesi.
Ancora una volta la politica immigrazionista del Consiglio federale si dimostra catastrofica: con il prolungamento ad oltranza dello statuto S la Svizzera si trasforma in un polo d’attrazione per profughi ucraini che rimarranno qui in via definitiva mentre d’altro canto, lasciando le frontiere spalancate, il nostro paese si riempie di finti rifugiati magrebini con alta propensione alla delinquenza.
Fino a quando la popolazione residente sarà disposta a tollerare questa situazione?
Lega dei Ticinesi