Gottardo: FFS e Consiglio federale deludenti

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi esprime il proprio disappunto per l’annuncio, da parte delle FFS, che non ci saranno indennizzi o riduzioni di prezzo generali ai viaggiatori sulla tratta del Gottardo (in particolare ai titolari di abbonamenti) a seguito dell’importante aumento dei tempi di percorrenza dovuti al noto incidente nel tunnel di base AlpTransit. Non è infatti corretto che i viaggiatori paghino, rispettivamente abbiano pagato, a prezzo pieno per delle prestazioni che per molti mesi non potranno ottenere nelle modalità pattuite.

Una diminuzione provvisoria dei prezzi rappresenterebbe inoltre un segnale importante nell’ottica della coesione nazionale, come lo fu ad inizio Novecento l’abolizione – chiesta nelle “Rivendicazioni ticinesi” – della sovratariffa per le tratte ferroviarie di montagna.

La Lega dei Ticinesi trova inoltre incredibile che, a seguito di una banale ruota rotta, la funzionalità di un’opera mastodontica quale il tunnel di base del San Gottardo, costato ai contribuenti elvetici 12.2 miliardi di franchi (il costo complessivo della NTFA è di 23 miliardi, risulti pesantemente compromessa non per ore, non per giorni, ma per mesi e mesi.

La Lega dei Ticinesi si attende dalle FFS – oltre al massimo impegno per accelerare le tempistiche di ripristino, giacché quelle annunciate sono inaccettabili – una chiara assunzione di responsabilità per l’accaduto, con tutte le conseguenze del caso.

La situazione creatasi conferma inoltre la fragilità dei collegamenti tra il Ticino ed il resto della Svizzera, ciò che rende ancora più insostenibile l’ipotesi di introduzione di un pedaggio al tunnel autostradale del S. Gottardo: un balzello che, oltre a rendere il Ticino meno svizzero, graverebbe anche sui ticinesi che si recano nel resto del Paese, come pure sugli svizzeri che vogliono raggiungere il Ticino.

La recente risposta fornita  dal CF ad alcuni atti parlamentari sull’ipotesi di pedaggio autostradale al Gottardo – tra cui l’interpellanza Quadri che chiedeva che tale ipotesi venisse esclusa – è oltremodo deludente: il governo si limita a rinviare ad un futuro rapporto, senza prendere posizione sui temi sollevati ed in particolare senza escludere l’ipotesi di un balzello discriminatorio per il Ticino come quello richiesto da deputati del Centro, del PLR e dei Verdi-liberali, con l’appoggio della sinistra rossoverde.

Lega dei Ticinesi

NO alla propaganda “gender” del DECS

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi deplora la scelta del DECS di inserire nell’agenda scolastica messaggi ideologici di propaganda gender, che promuovono concetti quali la “fluidità” ed il “terzo sesso” (che neppure esiste), di fatto incoraggiando gli scolari – già a partire dalla V elementare (!) – ad un orientamento sessuale non binario.

La Lega dei Ticinesi reputa che il Dipartimento a conduzione PS tenti ancora una volta di approfittare della scuola pubblica per diffondere i messaggi che piacciano all’area politica di riferimento, calpestando il diritto delle famiglie di scegliere tempi e modalità con cui affrontare con i figli temi delicati quali l’orientamento sessuale e l’identità di genere.

La Lega dei Ticinesi chiede al DECS di rinunciare a consegnare l’agenda in questione. In particolare, reputa la distribuzione agli allievi di V elementare altamente inappropriata: ha quindi invitato i propri municipali a portare la questione nei rispettivi Esecutivi, con la richiesta di decidere di non distribuire l’agenda nelle scuole comunali.

Lega dei Ticinesi

Immigrazione fuori controllo per colpa della partitocrazia

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi prende atto con sconcerto, ma senza sorpresa, degli allarmanti dati migratori appena resi noti: nei primi mesi dell’anno in corso sono immigrate in Svizzera quasi 50mila persone, 10mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022. 
Questi numeri fanno stato di un’immigrazione andata completamente fuori controllo, che non risponde affatto – contrariamente a quanto si vuole far credere – alle esigenze dell’economia: quest’ultima infatti continua a lamentare carenza di manodopera specializzata, ciò significa che gli stranieri che arrivano a frotte sono quelli sbagliati.
Al dato sopra citato si aggiunge quello sugli ingressi clandestini in Ticino, che a luglio sono esplosi, raggiungendo quota 1.486, quando il mese precedente erano 1.125.
Gli eccessi migratori che il nostro Paese subisce passivamente per colpa della partitocrazia sono perniciosi in ogni ambito: mercato del lavoro, sicurezza, spesa pubblica, coesione sociale, infrastrutture, traffico, inquinamento, consumo di risorse, cementificazione, approvvigionamento energetico, costi dell’alloggio, sistema scolastico e sanitario,…
La prospettiva di una Svizzera con 10 milioni di abitanti – ovvero con un milione di stranieri in più rispetto ad oggi – non è tollerabile e va pertanto sventata.
E’ quindi urgente che il nostro Paese ripristini finalmente la sorveglianza sistematica dei confini e riprenda il controllo sull’immigrazione, frontalierato in primis, così come votato dal popolo nel 2014. Una volontà che è però stata affossata dalla partitocrazia.
Non è più possibile chiudere gli occhi. Un Paese che non è in grado di controllare confini ed immigrazione è un Paese morto. Ricordarsene alle elezioni federali di ottobre!

Lega dei Ticinesi

«A Bombinasco al posto dell’assistenza sociale arrivano gli asilanti?»

Boris Bignasca, a nome del gruppo della Lega dei Ticinesi, ha firmato un’interrogazione focalizzata sul “Centro Al Suu” di Bombinasco e diretta al Governo.

Nella ricostruzione fatta dal deputato, corroborata da un articolo pubblicato da Il Mattino, la struttura «gestita dall’associazione Vivere insieme, ha chiuso, lasciando a casa 17 dipendenti e 8 ospiti disabili senza alloggio». La preoccupazione dei cittadini locali, riporta Bignasca, è che «possa diventare un centro per richiedenti asilo minorenni», anche alla luce di «quanto sta succedendo a Chiasso e nelle zone limitrofe».

L’aumento delle domande d’asilo ha portato a «una carenza di strutture a livello nazionale. Il Dipartimento sanità e socialità sta valutando l’uso della struttura. La reale necessità di una struttura del genere e l’approccio da adottare per risolvere il problema sollevano interrogativi tra i residenti locali».

Da qui, le 15 domande:

  • Le informazioni riguardo l’insediamento di un centro per richiedenti d’asilo a Bombinasco sono corrette?
  • L’eventuale utilizzo della struttura come centro per richiedenti d’asilo sarebbe compatibile con la tutela di cui gode l’edificio e con le norme di Piano Regolatore?
  • Quanti sono i centri per richiedenti d’asilo in Ticino?
  • Le autorità federali vogliono trasformare il Ticino (e in particolare il sottoceneri) in un unico grande centro asilanti a cielo aperto?
  • La ripartizione dei richiedenti d’asilo è omogenea in tutti i Cantoni, oppure il Ticino è molto più esposto?
  • Gli operatori del settore, pubblici e privati (sicurezza, sanitari, amministrativi, ecc.), che sono a contatto con i richiedenti d’asilo, si sentono al sicuro considerato l’incremento marcato dei richiedenti?Quali rassicurazioni sono state date loro? Sono previsti aumenti dell’organico? In che misura?
  • Quanti sono i richiedenti d’asilo in Ticino? Di che nazionalità sono? (fornire dati degli ultimi 5 anni)
  • Tutti i paesi da cui provengono sono in guerra?
  • In quanti casi la richiesta d’asilo ha poco o nessun fondamento e viene dunque respinta?
  • Quanto tempo passa in media tra la richiesta d’asilo e la decisione negativa?
  • Quanto tempo passa in media tra la decisione negativa e l’effettiva espulsione?
  • Quanti sono all’anno gli interventi di polizia legati ai richiedenti d’asilo? Quanto costano questi interventi?
  • Quanti sono all’anno gli interventi dei pompieri legati ai richiedenti d’asilo? Quanto costano questi interventi?
  • Quanti sono all’anno gli interventi sanitari legati ai richiedenti d’asilo? Quanto costano questi interventi?
  • Quali sono i costi annuali in dettaglio per un richiedente d’asilo? (Vitto, alloggio, spese sanitarie, spillatico, ecc.)

Da Ticinonline.ch

Una Lega più forte per difendere il nostro Ticino

Nella giornata della Festa della Patria festeggiata a Faido, la Lega dei Ticinesi ha dato inizio alla campagna elettorale per le Elezioni federali di ottobre. È stata l’occasione per presentare agli oltre 400 presenti in Leventina gli obiettivi elettorali e svelare gli otto candidati della lista principale per il Consiglio nazionale e quelli che compongono le quattro sottoliste tematiche a supporto.

Nei loro interventi ufficiali Norman Gobbi (a nome del Consiglio esecutivo della Lega dei Ticinesi) e Lorenzo Quadri (candidato uscente al Consiglio nazionale) si sono soffermati sul quadro politico in Ticino e più in generale in Svizzera, evidenziando quanto siano attuali e importanti i valori che caratterizzano da sempre il popolo Leghista, prima di definire gli obiettivi del Movimento per questa tornata elettorale: per il Consiglio nazionale, in primis la conferma di Lorenzo Quadri nella Camera bassa e la volontà di riprendersi il secondo seggio leghista (perso quattro anni orsono per una manciata di schede), mentre per il Consiglio degli Stati la conferma del candidato di area Lega-Udc, l’uscente Marco Chiesa.

In questo modo il nostro Movimento di destra sociale potrà dare un contributo tangibile al rafforzamento dell’area di destra a Palazzo federale, dove il cosiddetto “centro” si conferma sempre più succube della sinistra rossoverde su quasi tutte le questioni fondamentali, con esiti allarmanti per il destino del Paese; ed in particolare del Ticino che, come regione di frontiera confinante con l’Italia, si trova confrontato con difficoltà e sfide che nessun altro Cantone deve affrontare.

Si tratta di obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili grazie a un’“alleanza chiara e consolidata” con l’UDC nel rispetto dell’accordo elettorale preso nell’imminenza delle elezioni cantonali dello scorso aprile. Tutti traguardi che solo con un fronte comune forte e impegnato potranno essere raggiunti: nulla va però lasciato intentato o dato per scontato, perché nessuna delle altre forze politiche se ne starà con le mani in mano.

Le elezioni federali non vanno infatti sottovalutate: a Berna vengono prese decisioni che il Ticino è poi costretto a seguire.

La grafica della campagna è stata pensata per non lasciare nulla di sottinteso: Ticinés a sottolineare che a Berna i ticinesi siamo noi – la Lega è infatti l’unico Movimento politico interamente ticinese, che non deve rispondere a dirigenze nazionali –  mentre il payoff Leghisti. Liberi e Svizzeri a dare vigore alla nostra identità e a indicare alcuni dei temi che più ci stanno a cuore.

I temi principali da portare avanti durante la campagna, in parte già affrontati assieme all’UDC nell’ultima legislatura, sono legati all’immigrazione incontrollata, al caos asilo, ai rapporti con l’Unione Europea, al frontalierato, alla sovranità nazionale, alla neutralità, all’indipendenza, alla difesa del reddito dei cittadini, all’affermazione dei nostri valori, delle nostre tradizioni e delle nostre specificità, all’opposizione ad ideologie climatiste e tassaiole.

Senza dimenticare le istanze delle piccole e medie imprese, spina dorsale della nostra economia, l’annoso problema dei premi di cassa malati, gli automobilisti sempre più mobbizzati dalla maggioranza politica, l’urgenza di garantire a cittadini ed imprese l’energia di cui abbisognano.

Temi fondamentali; temi che da sempre caratterizzano l’azione politica di Lega e UDC che puntualmente si smarcano dai partiti cosiddetti storici, propensi – questi ultimi – a coltivare interessi di parte, a buttarsi tra le braccia dell’Unione europea ed a contraddire le dichiarazioni fatte in Ticino al momento di votare sotto le cupole federali, piegandosi ai diktat delle rispettive dirigenze nazionali.

Le liste sono così composte:

Lega dei Ticinesi
Lorenzo Quadri (uscente), Omar Balli, Daniele Caverzasio, Sem Genini, Giorgio Grandini (indipendente), Michele Guerra, Alessandro Mazzoleni, Maruska Ortelli.

Lega dei Ticinesi – Donne
Samantha Albertini, Athena Andrighetto, Maria Balbi Del Bello, Natascia Caccia, Valérie Camponovo, Tanya Cattani, Katia Fabris, Maruska Gianinazzi.

Lega dei Ticinesi – Giovani Leghisti
Alessio Allio, Raffaele Darani, Stefano Olgiati, Kevin Pagnoncini, Kevin Pidò, Joel Quattrini, Christian Tresoldi, Alex Valsangiacomo.

Lega dei Ticinesi – Over 60
Orlando Anastasi, Gian Antonio Baffelli, Sergio Bedulli, Roberto Ferrari, Mario Muschietti, Aldo Pedroni, Donatello Poggi, Giancarlo Seitz.

Lega dei Ticinesi – Nei Comuni
Claudia Boschetti, Bruno Buzzini, Antonio Caggiano, Marco Cattani, Patrizio Farei, Norma Ferrari, Michele Foletti, Mauro Minotti.