Festa del primo agosto a Faido

Quest’estate sarà la Leventina, più precisamente il Comune di Faido, a ospitare i festeggiamenti del Natale della Patria promossi dalla Lega dei Ticinesi.

L’evento si terrà in zona Castelletto, spazio più conosciuto come area del parco giochi nelle immediate vicinanze della cascata della Piumogna. In caso di brutto tempo il tutto si svolgerà alla Pista di Ghiaccio.

L’inizio è fissato per le ore 11.30 e dalle ore 12.15 verrà offerto il pranzo: salametto, “pom e pasta” e formaggio dell’alpe.

Sempre sul mezzogiorno è previsto il saluto ufficiale del Consigliere di Stato Norman Gobbi che terminerà con l’Inno Svizzero, seguito da una breve parte politica con la presentazione dei nominativi sulle liste della Lega dei Ticinesi nell’imminenza dell’inizio della campagna elettorale per le Elezioni federali di ottobre. Interverranno i candidati al Consiglio nazionale della Lista principale e i capilista delle Sottoliste.

Per chi desiderasse partecipare all’evento, è possibile iscriversi contattando i numeri di telefono 079/247 49 88 e 079/457 23 61 o scrivendo all’indirizzo mail patrizio.farei@helvetia.ch.

Vogliamo lo skate park o una fontana artistica? I giovani hanno bisogno di spazio

di Alex Valsangiacomo, candidato Giovani Leghisti per il Consiglio Nazionale

Da quanto tempo non c’era un progetto concreto per i giovani a Mendrisio? Da tanto, troppo! E ora che finalmente si è trovato un accordo per realizzare uno skate park, con annesso spazio per parkour e workout, con una spesa contenuta grazie al fatto che è integrato in un’opera più ampia come il rifacimento della rotonda dell’ex Macello, un gruppo apartitico ha lanciato un referendum.

Va detto che, fortunatamente, l’opposizione non è allo skate park, bensì al luogo dove verrebbe collocato. Da neodiciottenne sono particolarmente sensibile alla necessità dei giovani mendrisiensi di luoghi di svago e di aggregazione e già due anni fa mi sono interessato al progetto, che ritengo valido e importante. Nella nostra cittadina mancano spazi di incontro che sono invece presenti in centri come Lugano e Bellinzona, città che risultano più attrattive per ragazzi e famiglie.

Posto che un enorme problema sarebbe che se la loro raccolta firme riuscisse, servirebbero mesi se non anni per andare alle urne, rallentando un’opera che i giovani attendono da tanto tempo, non concordo con le loro obiezioni relative al luogo dove verrebbe collocata, che io trovo invece ideale. Grazie alle opere di rifacimento in programma, la rotonda dell’ex Macello sarà ben presto collegata tramite un sottopassaggio alla stazione principale e sarà punto centrale di ben sette linee di bus da e verso tutte le zone di Mendrisio e quartieri, un servizio più capillare e puntuale di quello presente a San Martino, la loro proposta. Si trova anche vicino al centro urbano, raggiungibile in pochi minuti a piedi o coi mezzi pubblici: si tratta quindi di un luogo urbano proprio come desiderato dai ragazzi, a pochi passi da una serie di servizi di vario genere.

Per quanto concerne l’inquinamento sia dell’aria che fonico, alla rotonda sono già presenti dei pannelli parafonici che dubito sarebbero installati a San Martino e non penso proprio che nell’area ex agricola l’aria sia migliore.

I lavori alla rotonda avverranno in ogni caso: vogliamo davvero che vi si collochi una fontana artistica quando si ha la possibilità di avere con una spesa contenuta e adeguata uno spazio richiesto e voluto dai nostri ragazzi, centrale e sicuro?

Basta annunci di lavoro con la chiara richiesta di manodopera estera – BIS

Prima dello scorso 27 settembre, quando il popolo si apprestava a votare l’iniziativa “Per un’immigrazione moderata”, il mondo politico di centro, di sinistra, e quello dai colori più variegati aveva promesso soluzioni brillanti e miracolose per rafforzare il mercato del lavoro svizzero e in particolare ticinese, a tutela della popolazione residente.

Eppure… l’acqua che scorre sotto i ponti è sempre quella di prima, come dimostra l’ennesimo annuncio di lavoro pubblicato da una società, la quale ha messo ben in chiaro di essere alla ricerca per una boutique di Lugano, di un’impiegata di vendita FRONTALIERA, escludendo così tutti i lavoratori indigeni che hanno svolto un apprendistato o una riqualifica quale Impiegato del commercio al dettaglio ottenendo un Attestato federale di capacità, il quale alla luce dei fatti sembra avere meno importanza e valore rispetto alla residenza oltre confine, garanzia di dumping salariale a danno dei residenti ticinesi e delle aziende virtuose che antepongono la responsabilità sociale al mero profitto.

Sono situazioni che non abbiamo mai tollerato e che non possiamo più tollerare, in particolare poiché aziende come queste non generano alcun valore aggiunto per il tessuto socio-economico ticinese e, anche qualora forniscono entrate fiscali, queste verrebbero poi comunque utilizzare per sostenere i cittadini privi di un’occupazione!

Con la presente poniamo pertanto le seguenti domande.

  1. Cosa ne pensa il Consiglio di Stato del fatto che molte aziende assumano esclusivamente personale residente oltre confine, escludendo quindi di principio coloro che risiedono nello stesso Stato in cui si trova l’azienda?
  2. L’Autorità, sia essa comunale, cantonale o federale, ha la possibilità di sanzionare aziende che assumono esclusivamente personale frontaliere, o comunque di impedire o limitare tale pratica?
  3. Sapendo che un’eventuale sensibilizzazione delle aziende in questione non produrrebbe alcun effetto, non ritiene il Consiglio di Stato che le aziende che assumono apertamente unicamente personale frontaliere vadano sanzionate?
  4. Il Consiglio di Stato ha elaborato una strategia, o possiede perlomeno una visione, che possa, anche a lungo termine, porre fine a questi fenomeni?
  5. Quanti sono i disoccupati Ticinesi che potrebbero occupare questo posto di lavoro o una posizione analoga?

Ringraziando per l’attenzione, fiduciosi di una risposta completa, porgiamo i nostri più distinti saluti

Stefano Tonini, Alessandro Mazzoleni,  Andrea Sanvido,  Sem Genini, Eolo Alberti e Mauro Minotti

No alla propaganda pro UE del CF

Ancora una volta il Consiglio federale ci casca pesantemente: nel comunicare i dati emersi dal 19° rapporto dell’Osservatorio sulla libera circolazione delle persone fa un inno vero e proprio ai risultati raggiunti, nascondendo invece i problemi che soprattutto il Ticino ha dovuto subire dall’aumento di lavoratori frontalieri e di lavoratori provenienti dall’UE negli ultimi vent’anni. La Lega dei Ticinesi condanna questo atteggiamento e invita il Consiglio federale a una maggiore oggettività, ma soprattutto a tenere in considerazione anche gli effetti negativi che questa invasione di lavoratori stranieri ha provocato in Ticino.
Il dumping salariale in Ticino è un problema ormai riconosciuto da tutti, anche da una parte della sinistra che riesce a guardare la realtà con oggettività e non con i paraocchi dell’ideologia turbo europeista. Il costante divario dei salari in Ticino rispetto al resto della Svizzera è la prova provata degli effetti negativi della libera circolazione. È inaccettabile che il Consiglio federale – dove siede anche un rappresentante ticinese – ancora una volta non lo voglia ammettere e non lo prenda minimamente in considerazione. Berna vuole solo imbonire il popolo sui benefici della libera circolazione e sull’Accordo quadro con l’UE, facendo gli interessi dei Cantoni forti, infischiandosene del Ticino.

Comunicato stampa Lega dei Ticinesi