No alla propaganda pro UE del CF

Ancora una volta il Consiglio federale ci casca pesantemente: nel comunicare i dati emersi dal 19° rapporto dell’Osservatorio sulla libera circolazione delle persone fa un inno vero e proprio ai risultati raggiunti, nascondendo invece i problemi che soprattutto il Ticino ha dovuto subire dall’aumento di lavoratori frontalieri e di lavoratori provenienti dall’UE negli ultimi vent’anni. La Lega dei Ticinesi condanna questo atteggiamento e invita il Consiglio federale a una maggiore oggettività, ma soprattutto a tenere in considerazione anche gli effetti negativi che questa invasione di lavoratori stranieri ha provocato in Ticino.
Il dumping salariale in Ticino è un problema ormai riconosciuto da tutti, anche da una parte della sinistra che riesce a guardare la realtà con oggettività e non con i paraocchi dell’ideologia turbo europeista. Il costante divario dei salari in Ticino rispetto al resto della Svizzera è la prova provata degli effetti negativi della libera circolazione. È inaccettabile che il Consiglio federale – dove siede anche un rappresentante ticinese – ancora una volta non lo voglia ammettere e non lo prenda minimamente in considerazione. Berna vuole solo imbonire il popolo sui benefici della libera circolazione e sull’Accordo quadro con l’UE, facendo gli interessi dei Cantoni forti, infischiandosene del Ticino.

Comunicato stampa Lega dei Ticinesi

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