La storia della Lega dei Ticinesi
Il 18 marzo appare il primo numero del Mattino della Domenica, settimanale che vuole essere portavoce delle priorità politiche da seguire per salvaguardare gli interessi della gente. Ottiene un effetto dirompente nel parco mediatico politicamente molto polarizzato dell’epoca. Il giornale assume rapidamente grande rilievo e va edizione dopo edizione a definire i contorni politici del futuro Movimento.
: Il 14 aprile è uno dei momenti storici del Movimento che partecipa per la prima volta alle Elezioni cantonali ottenendo un sorprendente 12.8% e porta i suoi primi membri nel Gran Consiglio. Lo slogan della campagna elettorale è: “L’è ora da finila da cüntaa sü ball!”.
1991: Il 26 luglio ha luogo la carovana della libertà per protestare contro l’introduzione dei limiti di velocità. Moltissimi simpatizzanti si sono dati appuntamento nell’area autostradale dello Stalvedro per dar vita ad un corteo da Airolo a Chiasso a bassa velocità. Si crea un immenso ingorgo con oltre 30 chilometri di colonna in autostrada che ebbe eco non solo in Svizzera.
Il 29 agosto viene ufficialmente fondata ad Intragna la prima Sezione comunale del Movimento della Lega dei Ticinesi
Altra memorabile battaglia vinta dalla Lega che appoggia il referendum contro il faraonico nuovo inceneritore di Bioggio. Il 70% dei votanti dice no
Nell’aprile si tengono le Elezioni cantonali e la Lega dei Ticinesi raggiunge il 19.8% ed entra in Consiglio di Stato con l’elezione di Marco Borradori. A Berna gli subentra Giuliano Bignasca.
Nell’autunno alle Elezioni federali la Lega mantiene un solo rappresentante in Consiglio Nazionale, Flavio Maspoli. Morniroli non si ricandida invece al Consiglio degli Stati.
Il 15 aprile Agostino Agustoni è il primo leghista a diventare Presidente del Gran Consiglio, primo cittadino del Cantone
Alle Elezioni cantonali la Lega con il 21.1% ottiene un risultato in linea con i precedenti. Marco Borradori è plebiscitato in Consiglio di Stato e si confermano 16 Gran consiglieri
Alle Elezioni cantonali il Movimento mantiene il suo candidato nel Consiglio di Stato ma si indebolisce in Gran Consiglio dove scende al 11,9% dei consensi e perde cinque seggi e scende a 11. Buona parte del mondo politico cantonale non manca l’occasione per attaccare e profetizzare la fine del Partito e del Mattino della Domenica
Anche alle Elezioni federali la Lega soffre ma entra in Consiglio Nazionale Attilio Bignasca che per la prima volta si vede rappresentare il Ticino alla Camera bassa
Le Elezioni federali vedono la riconferma a Berna di Attilio Bignasca che nel 2010 lascia il posto a Norman Gobbi. Attilio prosegue il suo lavoro in Gran Consiglio, dove siede da quasi 20 anni e da 7 è capogruppo
Alle Elezioni cantonali riesce il colpo magistrale al Movimento con il raddoppio in Consiglio di Stato che porta Norman Gobbi ad affiancare Borradori. Raggiungendo il 29.7% dei consensi e la maggioranza relativa la Lega si conferma una delle forze politiche maggiori del Cantone. In Gran Consiglio con il 22,8% ottiene 21 rappresentanti. Alla faccia di tutti coloro che già la vedevano sparire dalla scena politica cantonale
Sull’onda del successo regionale, alle Elezioni federali la Lega dei Ticinesi raddoppia con l’elezione in Consiglio Nazionale di Roberta Pantani e Lorenzo Quadri che ottiene il primato di voti nel Cantone
Il 7 marzo, poco prima delle Elezioni comunali di Lugano, il fondatore e Presidente a vita del movimento Giuliano Bignasca scompare prematuramente lasciando di stucco l’intero Ticino. Parecchi rappresentanti politici e funzionari pubblici non mancano di far trapelare la loro meschina soddisfazione. Giuliano dà però loro ancora parecchio fastidio risultando alle imminenti elezioni uno dei più votati nonostante i tentativi di escluderlo dalla lista.
Nell’aprile Michele Barra entra in Consiglio di Stato in sostituzione del dimissionario Borradori ma decede purtroppo per malattia dell’ottobre dello stesso anno. Gli succede Claudio Zali che riprende le redini del Dipartimento del Territorio
La Lega è determinante per la riuscita dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa poi approvata dal popolo svizzero con il 50.3% dei voti. In Ticino ha raccolto oltre il 68% dei consensi.
Le Elezioni cantonali del 2015 rappresentano sotto diversi punti di vista un banco di prova capitale per il Movimento, orfano del suo Presidente. Il partito corre solo, senza alleanze e senza poter contare su Borradori, nel frattempo diventato Sindaco di Lugano.
Il Movimento riconferma però alla grande i due Consiglieri di Stato e Zali sigla il primato di uomo più votato nella storia del Ticino con oltre 83000 voti personali. In Parlamento la Lega consegue il 24,2% e conferma 22 deputati
La Lega riconferma i propri rappresentanti Pantani e Quadri in seno al Consiglio Nazionale. Al seguente ballottaggio per il Consiglio degli Stati non riesce a portare Battista Ghiggia.
Nell’Elezione del Consiglio federale Norman Gobbi, all’età di 38 anni, è in corsa con l’UDC per un seggio in Consiglio federale. Pur avendo ottenuto ampi consensi non risulta eletto e l’incarico è stato affidato a Guy Parmelin
Alle Elezioni cantonali di aprile la Lega dei Ticinesi riconferma la sua maggioranza relativa, con Norman Gobbi e Claudio Zali. Per il Gran Consiglio ottiene il 19,9% dei consensi e conserva 18 candidati
Il 29 marzo ci lascia Attilio Bignasca, indiscusso pilastro del Movimento, per il quale ha ricoperto numerose cariche di prestigio. Dopo la scomparsa del fratello Giuliano nel 2013 ne aveva assunto il coordinamento
Alle Elezioni comunali la Lega da atto di una sostanziale tenuta ed è soddisfatta di aver difeso le posizioni negli esecutivi delle Città, in particolare la conferma della maggioranza a Lugano. Anche nei Consigli Comunali la presenza si è consolidata al di sopra delle 300 unità. Presente in 63 dei 83 Comuni dove si sono tenute le elezioni, il Movimento raggiunge i ¾ dei Comuni ma ben il 90% degli aventi diritto di voto
Il 20.06.21 rappresenta una giornata storica, la Lega diventa 3.0. A trent’anni dalla fondazione l’Assemblea straordinaria del Movimento composta dagli eletti nei consessi nazionali, cantonali e municipali ha adottato nuovi statuti che sostituiscono quelli originali del 1991. La nuova organizzazione prevede un’Assemblea dei soci e un Consiglio esecutivo di 7 membri con a capo un Coordinatore.
L’ 11 agosto l’improvvisa scomparsa di Marco Borradori, Sindaco, lascia un vuoto incolmabile nella Città di Lugano, nel Cantone e nel Movimento tutto. La partecipazione oceanica al cordoglio rappresenta una grande testimonianza dell’apprezzamento collettivo e trasversale del valore dell’uomo e del politico.