Comunicato stampa
Il coordinatore ad interim della Lega dei Ticinesi Norman Gobbi, dopo decisione condivisa nel gruppo di coordinamento, proporrà all’assemblea del movimento, convocata per domenica 26 gennaio a Rivera, la nomina di Daniele Piccaluga come futuro coordinatore. Una figura che, per età, esperienza professionale e politica, incarna appieno i valori di libertà, passione, resilienza e dedizione al servizio delle cittadine e dei cittadini ticinesi, valori che sono il cuore pulsante del movimento fondato da Giuliano Bignasca nel 1991.
Daniele Piccaluga, 37 anni, si distingue per un solido percorso politico e professionale. Attualmente ricopre il ruolo di vicesindaco di Monteceneri e di deputato in Gran Consiglio. Sul piano professionale, dopo aver maturato esperienza come segretario comunale, opera oggi con successo nel settore privato. Questa combinazione di competenze a livello comunale e cantonale lo rende una figura capace di comprendere e affrontare con efficacia le dinamiche politiche e amministrative dei Comuni e del Cantone.
Ma ciò che lo rende davvero unico è il suo profondo legame con il territorio, con la sua identità, le tradizioni e, soprattutto, con la gente. Piccaluga è riconosciuto per la sua vicinanza alle persone, la capacità di ascolto e il pragmatismo nel trovare soluzioni concrete ai problemi. La sua candidatura sarà formalmente presentata e sottoposta a ratifica durante l’assemblea di domenica.
In linea con la tradizione del movimento, Piccaluga ha scelto di privilegiare il contatto diretto con la base leghista, rinunciando a ulteriori dichiarazioni ai media fino a domenica. Per il candidato designato, ascolto e dialogo con i sostenitori rappresentano pilastri fondamentali per il rilancio della Lega dei Ticinesi, che si propone di affrontare con rinnovato slancio le sfide future.
Iniziativa popolare “per la responsabilità ambientale”: NO
Comunicato stampa
Si tratta dell’ennesima iniziativa ecotalebana ed autolesionista. Essa pretende di stravolgere
completamente il nostro stile di vita e la nostra economia nel giro di 10 anni, per ridurre in modo
draconiano il consumo di risorse naturali.
Il risultato sarebbe l’esplosione dei prezzi – in particolare dei generi alimentari, dell’alloggio e
della mobilità – e l’introduzione di una pletora di nuovi divieti, tasse e balzelli.
Oggi solo paesi come l’Afghanistan, Haiti o il Madagascar rispettano le assurde prescrizioni
dell’iniziativa.
Se in Svizzera si consumano troppe risorse naturali, la colpa è dell’immigrazione scriteriata
(siamo qui in troppi), che però gli iniziativisti, con la classica incoerenza $inistrata, promuovono
ad oltranza.
No caro Ignazio: i Ticinesi lottano ogni giorno per il loro benessere e la loro sicurezza!
Comunicato stampa
La Lega dei Ticinesi esprime profonda inquietudine per le recenti dichiarazioni del Consigliere
federale Ignazio Cassis, il quale ha affermato che la Svizzera è “abituata alla prosperità e sicurezza”
e che tali condizioni sono percepite come “quasi un dono di Dio”.
Riteniamo che queste affermazioni siano inaccettabili e denotino una visione distorta della realtà
svizzera e in particolar modo ticinese. La prosperità e la sicurezza del nostro Paese non sono frutto
del caso, ma il risultato di secoli di impegno, lavoro e dedizione da parte del popolo svizzero e
ticinese.
È altresì preoccupante che il Ministro degli Esteri sembri suggerire un allineamento della Svizzera a
modelli esteri che nulla hanno a che vedere con la nostra tradizione di neutralità e indipendenza. La
Svizzera ha costruito il suo benessere sulla base di valori solidi e di una politica estera equilibrata,
lontana dalle logiche di potere che caratterizzano altre regioni del mondo.
La Lega dei Ticinesi invita pertanto il Consigliere federale Cassis a rettificare le sue dichiarazioni e
a riconoscere il valore del modello svizzero, che ha garantito al nostro Paese decenni di stabilità e
prosperità. Esortiamo inoltre il Consiglio federale a mantenere una politica estera che tuteli gli
interessi della Svizzera e del suo popolo, senza cedere a pressioni esterne. I cedimenti fatti nei
confronti dell’UE sono devastanti per una realtà socioeconomica fragile come quella del Canton
Ticino.
Caro Ignazio, i Ticinesi – abbandonati dalla Berna federale – lottano ogni giorno per difendere il
proprio benessere e la propria sicurezza!
Il Consiglio federale ci ha tirato un pacco!
Oggi il Consiglio federale comunicherà i contenuti delle trattative con l’Unione europea, che si sono formalmente conclusi. La soluzione chiamata “a pacchetti” e settoriale è – per la Lega dei Ticinesi – piuttosto un pacco tirato alla sovranità del nostro Paese!
La Lega dei Ticinesi esprime profonda preoccupazione per i recenti sviluppi nei negoziati tra la Confederazione Elvetica e l’Unione Europea.
In particolare, siamo contrari a qualsiasi accordo che possa compromettere l’indipendenza della Svizzera, limitare il controllo sulla migrazione e indebolire la tutela della manodopera indigena. Ed è quanto andrà a comunicare il Consiglio federale nel pomeriggio.
La nostra posizione si basa sulla convinzione che:
- Sovranità Nazionale: La Svizzera deve mantenere il pieno controllo sulle proprie leggi e politiche, senza ingerenze esterne che possano minare la nostra neutralità e indipendenza.
- Gestione della Migrazione: È fondamentale che la Svizzera conservi la capacità di regolare autonomamente i flussi migratori, garantendo sicurezza e stabilità al nostro Paese.
- Protezione dei Lavoratori svizzeri: Dobbiamo assicurare che i lavoratori svizzeri non siano svantaggiati da accordi che favoriscono una concorrenza sleale o che riducono le tutele salariali e lavorative.
Ci batteremo su questi assi per preservare il nostro Paese.
Parallelamente, invitiamo la politica federale a porre al centro gli interessi e la volontà del popolo svizzero. È essenziale che qualsiasi accordo futuro rispetti e preservi la nostra sovranità, garantendo al contempo il benessere e la sicurezza dei cittadini.
RSI e il brigatismo: un legame indissolubile!
Comunicato stampa
La RSI, finanziata da un canone obbligatorio tra i più alti in Europa, ha una responsabilità verso i cittadini e le aziende che la sostengono economicamente. L’evento organizzato settimana prossima con ospite un ex-terrorista è l’ennesima dimostrazione della faziosità vissuta a Comano, che va stoppata!
Dare spazio a figure come Adriano Sofri, terrorista di Lotta Continua condannato in via definitiva come mandante morale dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi, e ad altri ex brigatisti in passato, rappresenta una scelta editoriale che non solo manca di rispetto verso le vittime, ma mina anche la credibilità dell’intera emittente.
I ticinesi e i contribuenti hanno il diritto di chiedere che il servizio pubblico promuova valori di trasparenza, giustizia e memoria storica, invece di offrire visibilità a personaggi divisivi e legati alla violenza politica. Continuare su questa linea alimenta le ragioni, di chi come noi della Lega dei Ticinesi, critica la legittimità di un canone tanto costoso e ormai sempre più ingiustificabile.
Spese fuori controllo nella pedagogia speciale: sì al contenimento della crescita!
Comunicato stampa
Negli ultimi anni, la spesa per la pedagogia speciale sotto la forte spinta ideologica del DECS a
conduzione socialista ha ormai raggiunto livelli insostenibili e fuori controllo. Dal 2015, i costi diretti
sono più che raddoppiati, passando da 38,6 milioni di franchi a una previsione allarmante di 82,2
milioni per il 2025, con un aumento del 112,87%!
È innegabile che il settore della pedagogia speciale svolga un ruolo importante, ma la gestione
attuale non tiene conto della sostenibilità finanziaria. Si registra una crescita spropositata della spesa
pro capite, senza che i risultati siano misurabili o che si vedano benefici tangibili per la popolazione.
Questo è nostro modo di vedere inaccettabile, soprattutto in un contesto in cui le famiglie e le
imprese ticinesi devono fare i conti con bilanci sempre più ristretti.
Per questo motivo, la Lega dei Ticinesi chiede:
Maggiore trasparenza sui criteri di utilizzo dei fondi e sui benefici effettivi per gli allievi coinvolti.
Contenimento immediato della crescita dei costi, eliminando sprechi e ottimizzando le risorse.
Una verifica rigorosa dell’efficacia dei programmi finanziati, per assicurare che ogni franco speso
produca un reale miglioramento.
La spesa cantonale per la pedagogia speciale oltre che ad essere raddoppiata ha superato – a titolo
di paragone – il totale dei salari dell’intero corpo della Polizia cantonale! Inoltre, agli oltre 82 milioni
di franchi previsti per il 2025 vanno aggiunti i costi indiretti, come ad esempio il trasporto per le
scuole speciali; questa spesa è aumentata di circa 2 milioni di franchi nel giro di pochi anni!
Mal capiamo quindi l’incapacità del Centro e della Sinistra nel non ammettere e riconoscere la
necessità di contenere la crescita di questo settore. Come non possiamo più tollerare una gestione
miope e dispendiosa da parte del Dipartimento interessato. La Lega dei Ticinesi si batterà affinché
venga introdotta una politica di spesa responsabile, che tuteli sì i più fragili, ma che rispetti anche il
principio dell’equità verso i contribuenti.
Libero e svizzeri: Ticino contrario a ogni cedimento nei confronti dell’UE!
Comunicato stampa congiunto Lega dei Ticinesi – UDC Ticino
Pro Svizzera, UDC e Lega dei Ticinesi si sono riuniti oggi alla Swissminiatur di Melide per dire un chiaro
no all’accordo quadro che il Consiglio federale vuole sottoscrivere con l’Unione europea. Il Consigliere
di Stato Norman Gobbi, il Consigliere nazionale Piero Marchesi, l’ex Consigliere nazionale Oskar
Freysinger e il Granconsigliere Alessandro Mazzoleni hanno ribadito la necessità di informare le
cittadine e i cittadini svizzeri sull’importanza di combattere per una Svizzera libera e sovrana.
L’accordo con l’UE – frutto del mandato negoziale che Berna ha approfondito con Bruxelles – in sostanza
prevede una serie di sottomissioni all’Unione europea: l’adozione automatica del diritto europeo, il
riconoscimento di giudici stranieri, il costante pagamento di contributi di coesione che con il passare del
tempo saranno destinati a diventare più consistenti, l’imbrigliamento delle nostre istituzioni nelle leggi
europee. Si rischia di distruggere un valore tipico svizzero che ci rende competitivi, ossia la democrazia
diretta.
Norman Gobbi, Piero Marchesi, Oskar Freysinger e Alessandro Mazzoleni hanno sottolineato nei loro
interventi che l’UE e la Svizzera hanno sistemi democratici e istituzionali agli antipodi: centralista,
burocratico e liberticida quello dell’UE; democratico, liberale e federalista quello svizzero. Ne consegue
l’impossibilità di accettare le regole dell’UE in Svizzera, perché soffocherebbe il nostro paese.
Accettando l’accordo quadro, la Svizzera compierebbe un vero e proprio salto nel buio che anticiperebbe
la conseguenza più nefasta: l’adesione all’UE.
Pro Svizzera, UDC e Lega dei Ticinesi sono favorevoli a migliorare i nostri accordi commerciali con l’UE, ma a patto che questi non minino la sovranità della Svizzera. Intervenire su questo non è necessario a ogni costo.
Lega dei Ticinesi: nessun dialogo con chi rifiuta le regole di convivenza civile
Comunicato stampa
La Lega dei Ticinesi, attraverso l’intervento della deputata Sabrina Aldi, ha espresso oggi, nella seduta del Parlamento cantonale, in modo chiaro e fermo la posizione della minoranza della Commissione Sanità e sicurezza sociale rispetto alla gestione dei rapporti con i molinari del CSOA.
Nel suo intervento, la granconsigliera ha sottolineato come non sia possibile costringere al dialogo chi ha dimostrato, in più occasioni, di non voler rispettare neppure le più basilari regole di civiltà e convivenza. Ha poi dichiarato che “Il dialogo presuppone il rispetto reciproco e la volontà di trovare soluzioni condivise, elementi che in questo caso sono totalmente assenti”.
L’attenzione è stata posta anche sui diritti e i doveri dei cittadini che rispettano le leggi, contribuiscono alla collettività e subiscono le conseguenze di comportamenti anarchici e violenti. Dai ristoratori alle associazioni culturali, molte realtà faticano a far fronte ai costi e agli oneri derivanti dal mancato rispetto delle normative. Al contrario, il CSOA Molino si è reso protagonista di occupazioni abusive, manifestazioni non autorizzate e atti di violenza, generando una situazione insostenibile per la Città.
“Una zona franca senza leggi, tollerata troppo a lungo, è inaccettabile” ha proseguito Aldi, denunciando come questa anarchia si sia riversata nelle vie della città, causando disagio non solo alle autorità, ma soprattutto ai cittadini.
La minoranza della Commissione ha quindi ribadito il proprio no al dialogo con i molinari. Tuttavia, si è dichiarata aperta alla possibilità di confrontarsi con altri gruppi che dimostrino la volontà chiara di rispettare le regole e garantire una pace sociale minima. “Un centro autogestito può essere oggetto di discussione solo se supportato da una struttura organizzativa e legale che ne garantisca il rispetto delle leggi”, ha precisato.
In conclusione, Sabrina Aldi ha invitato il Parlamento a respingere la mozione, affermando che i molinari hanno scelto di rifiutare qualsiasi forma di riconoscimento legale, una decisione che comporta conseguenze inevitabili. “Il rapporto con loro è ormai compromesso in modo irreversibile, e continuare a perseguire la strada del dialogo sarebbe non solo inutile, ma anche uno spreco di risorse pubbliche”.
Grazie (anche) al gruppo LEGA risparmiati 199 milioni di imposte
Comunicato stampa
Il gruppo LEGA dei Ticinesi in Gran Consiglio è lieto di annunciare alcuni importanti risultati raggiunti in questi primi 18 mesi di legislatura. Grazie a nostre iniziative, interventi, rapporti e grazie alla collaborazione – a geometria variabile – con altri gruppi di centro-destra (PLR/CENTRO/UDC) la popolazione può già beneficiare di circa 117 milioni di franchi di sgravi fiscali, a cui si potrebbe presto aggiungere l’iniziativa per la deducibilità integrale dei premi di cassa malati.
In particolare le iniziative, sostenute dal gruppo LEGA, che hanno portato a importanti benefici per il ceto medio e le famiglie sono:
- Deduzioni di cassa malati per i figli: un sostegno concreto per le famiglie ticinesi, con 10 milioni di deduzioni approvate tra livello cantonale e comunale per l’anno fiscale 2023. Questa misura, che era prevista in tutti i Cantoni tranne che in Ticino alleggerisce il peso fiscale delle spese di cassa malati per le famiglie con figli.
- Blocco delle imposte di circolazione: il gruppo LEGA ha contribuito ad approvare l’iniziativa popolare Passalia (Centro) e dunque a “plafonare” il totale delle imposte di circolazione a 80 milioni, garantendo un risparmio di circa 25 milioni ai cittadini.
- Riforma fiscale per un Ticino competitivo: a favore di un ceto medio sempre più sotto pressione, la LEGA ha sostenuto la riforma fiscale, approvata dal popolo a giugno 2024, che sgrava i cittadini per un totale di circa 82 milioni tra livello cantonale che comunale. Si tratta di una misura volta a migliorare la competitività fiscale del Ticino e a sostenere chi contribuisce attivamente alla sua economia.
Con un totale di circa 117 milioni di sgravi già approvati, ora la LEGA prosegue il proprio impegno a favore del potere d’acquisto dei ticinesi con l’iniziativa popolare Basta spennare il cittadino (primo firmatario Andrea Censi, LEGA), che punta all’integrale deduzione dei costi di cassa malati dal reddito imponibile. L’obiettivo è semplice: evitare che i cittadini ticinesi paghino tasse su un reddito che, in realtà, non possiedono avendolo già speso per un’assicurazione obbligatoria.
Risultato complessivo: grazie all’impegno della LEGA dei Ticinesi in Gran Consiglio, i cittadini ticinesi potrebbero arrivare dunque a risparmiare 199 milioni di franchi tra imposte cantonali, comunali e di circolazione. Il gruppo LEGA dei Ticinesi continuerà a battersi per alleggerire il carico fiscale, agendo allo stesso modo per evitare sprechi di denaro pubblico senza toccare però i servizi essenziali.
I ritardi del Gran Consiglio: un’ingiustizia ai danni dei cittadini!
Comunicato stampa
I contributi di costruzione sono diventati una vera e propria spina nel fianco per i cittadini ticinesi, da Lugano fino ad Airolo. Sono ormai tre anni che il Gran Consiglio resta sordo alle legittime istanze della popolazione, come confermano le cronache. Nel 2021, il Governo cantonale rispondeva a un’interpellanza parlamentare che, con grande lucidità, poneva l’accento su un’ingiustizia intollerabile: il tasso di interesse applicato alla rateizzazione dei contributi di costruzione, fissato al 5% dall’attuale art. 106 LALIA, un fardello eccessivo sulle spalle dei cittadini.
Eppure, già nel febbraio 2020, il Consiglio di Stato aveva fornito una soluzione equa a questo sopruso, con la nuova Legge sulla gestione delle acque (LGA), dove all’articolo 29 si stabilisce che “Sull’ammontare del contributo è dovuto un interesse corrispondente all’interesse sulle ipoteche a tasso variabile di primo rango applicato dalla Banca dello Stato al momento della sua notifica”. Un tasso, questo in generale, che si attesta oggi tra il 1.7 e il 2.5%, un terzo o la metà rispetto a quello attuale!
Ma qual è il risultato? Da più di 1715 giorni, il messaggio giace immobile nelle mani della commissione ambiente, territorio, energia (CATE). Perché? Non certo per validi motivi, bensì per i soliti, ignobili giochi politici orchestrati dai partiti di Centro, PLR e PS, i quali continuano, con manovre dilatorie, a bloccare i messaggi governativi e, in particolare, quelli dei consiglieri di Stato leghisti. Questo atteggiamento non aggiunge nulla di positivo, ma si limita a intralciare e ritardare scelte fondamentali per cittadini, aziende ed enti locali.
Questo è solo uno dei tanti esempi di costosa e iniqua inefficienza del nostro Parlamento cantonale. Basta! Il nostro Cantone ha bisogno di azioni rapide e di cambiamenti concreti, non di pericolosi rimpalli che, giorno dopo giorno, affliggono e taglieggiano i cittadini ticinesi.