Il Ministero pubblico conferma: non esiste alcun “caso Gobbi”

Come volevasi dimostrare, e come la Lega ha sostenuto fin dall’inizio, il cosiddetto “caso Gobbi” altro non è che panna montata sul nulla, con l’obiettivo di danneggiare la Lega dei Ticinesi nell’imminenza delle elezioni comunali, essendo l’incidente della circolazione che l’ha originato – in cui, ricordiamo, il Consigliere di Stato è il danneggiato e non il responsabile – avvenuto a metà novembre. Tentativo miseramente fallito, come certificano i risultati delle elezioni comunali della scorsa domenica.

L’odierno comunicato stampa con cui il Ministero pubblico annuncia  “di aver esteso il procedimento nei confronti dell’ufficiale della Polizia cantonale che era di picchetto la sera dei fatti nonché nei confronti di un capo gruppo in servizio quella notte”, contiene infatti un passaggio cruciale, che però (chissà come mai?) i media citano solo di transenna, guardandosi bene dall’evidenziarlo. Il passaggio è il seguente: “Il Consigliere di Stato è già stato sentito come persona informata sui fatti; si precisa che nei suoi confronti non emergono indizi di reato”.    

Ecco quindi la conferma che nella realtà non esiste alcun “caso Gobbi”. Esiste per contro un “caso Dadò”, un “caso MpS” ed un “caso media di regime”.
Il comportamento dei soggetti indicati è inqualificabile. L’MpS in costante fregola di visibilità mediatica (inversamente proporzionale al miserrimo consenso elettorale: qualche motivo ci sarà…) è solito raccogliere ogni cicca per dare sfogo alle manie di protagonismo dei suoi esponenti; la cosa ormai non sorprende nessuno. Ma che l’esagitato presidente di un partito di governo si abbassi alla medesima logica, è preoccupante; in particolare per il partito che presiede. 
I troppi media di regime hanno da parte loro dimostrato ancora una volta di fare propaganda politico-partitica e non informazione, dedicando paginate e ore di trasmissione ad una non-vicenda, e gonfiandola a dismisura quasi fosse il principale problema del Cantone. Così facendo hanno dimostrato di non adempiere affatto all’autoproclamata missione di fornire un’informazione indipendente e di qualità, e pertanto di non meritare alcun sostegno finanziario pubblico, sotto qualsiasi forma.
La Lega dei Ticinesi attende con fiducia che la “shistorm” scatenata sul nulla si rovesci ora sui suoi autori.

Lega dei Ticinesi

Antonella Bignasca: “Il caso Gobbi non ha penalizzato la Lega. Anzi… E dall’inchiesta non salterà fuori niente”

La vicecoordinatrice del movimento: “Non avevo dubbi sulla riconferma come sindaco di Michele Foletti. E quando veniamo attaccati sappiamo fare squadra”

“Non avevo dubbi sulla riconferma come sindaco di Michele Foletti. L’avevo detto anche a scrutinio in corso. Anzi, mi aspettavo uno scarto maggiore, più di mille voti”. Così Antonella Bignasca, vicecoordinatrice della Lega e “governo ombra” di via Monte Boglia, commenta sulla Regione la brillante votazione del sindaco di Lugano, vittorioso nella sfida interna con Marco Chiesa.

Foletti, afferma Antonella Bignasca, “è diventato sindaco in un momento difficile (la morte di Marco Borradori, ndr) e credo che tutti abbiano apprezzato il lavoro che ha fatto in questi anni. Ha quindi senz’altro meritato questa conferma. Un sindaco uscente che lavora bene, tendenzialmente viene riconfermato. E così è accaduto”.

L’ex deputata leghista, dopo aver premesso di essere da sempre favorevole all’alleanza con l’UDC, non risparmia una frecciatina a Chiesa: “Fare il sindaco e il consigliere agli Stati non è possibile, si può dire quello che si vuole, ma a Lugano non è possibile. Ritengo che di questo l’elettorato abbia tenuto conto”.

E alla domanda sul caso dell’incidente stradale che ha coinvolto il ministro e coordinatore della Lega Norman Gobbi, risponde: “Il caso Gobbi, come lo chiamate voi, ha ricompattato la Lega. L’incidente stradale avvenuto lo scorso novembre, e che viene fuori tutto a un tratto a poche settimane dalle elezioni comunali, la grande attenzione mediatica, l’apertura di un’inchiesta penale, dalla quale sono convinta che non salterà fuori niente, ha, ricompattato la Lega. Certamente la questione procuratori pubblici (la recente nomina di due magistrati che ha creato malumori sul ruolo della deputata Sabrina Aldi, ndr) ci ha fatto perdere dei voti, ma il caso Gobbi no e quando viene attaccata, la Lega sa fare squadra. Per le prossime elezioni cantonali partiremo con fiducia da qui, dai risultati odierni”.

Da www.liberatv.ch

“Per una Svizzera forte”? No, per una Svizzera inesistente!

La Lega dei Ticinesi apprende con sconcerto del lancio di una nuova iniziativa popolare
dall’assurdo ed ingannevole titolo “Per una Svizzera forte (iniziativa per l’Europa)”.
L’iniziativa in questione vuole in realtà svendere la Svizzera all’Unione europea tramite la
favoletta della “stretta collaborazione”. Tant’è che essa si prefigge anche di “sostenere
politicamente il Consiglio federale nei negoziati in corso con Bruxelles (Bilaterali III)”. Si tratta,
in concreto, dell’accordo quadro 2.0 il quale prevede, tra l’altro, la ripresa dinamica, ossia
automatica, del diritto UE, la sottomissione ai giudici stranieri (della Corte europea di giustizia)
e contributi di coesione miliardari e ricorrenti all’UE.
Una simile prospettiva equivarrebbe alla fine dei diritti popolari, poiché le leggi ci verrebbero
imposte direttamente da Bruxelles. E qualsiasi decisione dei cittadini in contrasto con i Diktat
UE resterebbe lettera morta.

I promotori della nuova iniziativa, esponenti della sinistra climatista, antisvizzera,
immigrazionista, sovranofoba, tassaiola ed islamo-gauchista, vi inseriscono pure istanze –
appunto – climatiste: come l’adesione al Patto Verde per l’Europa, che a loro dire “consentirà di
compiere progressi in materia di protezione del clima” i quali avranno impatto globale pari a zero
ma devasteranno per contro il potere d’acquisto dei cittadini e le loro libertà con sempre nuovi
obblighi, divieti, tasse e balzelli.

Nel mirino degli iniziativisti c’è pure la neutralità elvetica, che va rottamata per adeguarsi
integralmente ai Diktat dell’UE – a sua volta al servizio degli USA e della NATO – sull’invio di
armi all’Ucraina e sulla confisca di bei russi congelati.

Il comitato promotore – tra i quali spicca anche il movimento antisvizzero Operazione Libero
(Libero da cosa?), che tra le altre cose si oppone all’iniziativa popolare per la neutralità – nel
tentativo di fare fessi i cittadini, asserisce senza timore del ridicolo di voler difendere “i valori
fondamentali quali la democrazia ed il federalismo”.

In realtà il suo obiettivo è l’esatto contrario. I promotori dell’iniziativa vogliono una
Svizzera completamente asservita all’UE dove i cittadini, i Cantoni, i rappresenti politici
eletti non abbiano più nulla da dire.

Altro che “Per una Svizzera forte”: per una Svizzera inesistente!


La Lega confida pertanto che un’iniziativa popolare siffatta, ammesso e non concesso che
raccolga le firme necessarie alla sua riuscita, verrà asfaltata in votazione popolare. Il che
contribuirebbe a chiudere definitivamente la porta alle velleità di certi ambienti di sinistra bramosi
di demolire il nostro Paese, col quale evidentemente hanno poco o nulla a che fare.

Lega dei Ticinesi