Un chiaro messaggio: meno entrate e meno uscite!

La Lega dei Ticinesi si felicita della scelta di ritornare innovativi sul fronte fiscale e si
prende atto di voler meno uscite, anche sul fronte previdenziale.


IPCT: SI
La Lega dei Ticinesi ne prende atto. La vittoria implica che il piano previdenziale IPCT verrà migliorato, con un maggior costo annuo per il Cantone e gli enti affiliati di 21.8 Mio CHF.
Il CdA di IPCT ha già detto che “le decisioni relative alle misure di competenza del CdA di IPCT sono di principio già state prese e verranno implementate formalmente nel regolamento di previdenza nei mesi seguenti la votazione, a dipendenza dell’esito di questa”. In pratica, con un Sì il CdA di IPCT si sentirebbe autorizzato a spendere subito i 293 Mio CHF dell’accantonamento, tramite “attribuzione individuale di supplementi di avere di vecchiaia”, ovvero un regalo agli assicurati.
Vista la situazione finanziaria disastrata di IPCT, bisognerebbe fare tutta la pressione possibile affinché il CdA non si senta autorizzato a spendere questi soldi ma che porti una responsabilità per le proprie azioni. Bisogna dire chiaramente che se spenderanno questi soldi liberamente e poi la cassa nei prossimi anni verrà di nuovo a chiedere ulteriori mezzi per il risanamento (cosa probabile), allora sapremo chi saranno i responsabili. La Lega tiene agli assicurati dell’IPCT, funzionari cantonali in primis, e le cause di questo disastro vanno cercate nella gestione fallimentare della partitocrazia che non ha mai voluto affrontare per tempo il cambio di passo che la Lega aveva chiesto già oltre 20 anni fa.
Visto che non riusciremo a impedire che questi soldi li spendano, l’alternativa da proporre sarebbe quella di utilizzarli non per attribuire dei capitali individuali supplementari bensì per attribuire delle rendite “supplementari”, da poter interrompere nel caso in cui la situazione della cassa peggiori ulteriormente. Un esempio di questo tipo di rendite è offerto dalla CPE (Cassa Pensione delle aziende elettriche), alla quale sono affiliate molte aziende e comuni ticinesi (AET, SES, Ofima, Bellinzona, Biasca, Ascona, …).

Riforma fiscale: SI
La Lega dei Ticinesi – che fin dalla sua nascita ha sostenuto, anche tramite numerose iniziative popolari, una politica di sgravi fiscali per tutti – si rallegra per l’approvazione della riforma fiscale, la cui portata è peraltro assai modesta, e pertanto inversamente proporzionale alle polemiche ideologiche scatenate dai contrari, ovvero dagli esponenti politici e mediatici della sinistra tassaiola.
Grazie a questa “riformetta”, i ticinesi non dovranno subire un aggravio fiscale del 3% (aggravio che era invece l’obiettivo di rossoverdi e dintorni). Inoltre, la fiscalità ticinese per i redditi alti rientrerà nella media nazionale. In questo modo si eviteranno le fughe di buoni contribuenti dal nostro Cantone e sarà più facile attirarne di nuovi, i quali porteranno gettito e posti di lavoro, a vantaggio sia dell’erario che dell’occupazione in Ticino. Inoltre verrà stoppato il fenomeno dell’emigrazione dei ricchi pensionati che ritirano il capitale previdenziale. Va pure considerato che una bocciatura della riformetta avrebbe fatto da apripista ad ulteriori aggravi fiscali a carico del ceto medio e delle PMI: uno scenario del tutto inaccettabile per la Lega.

Cittadella della giustizia: NO
La Lega dei Ticinesi prende atto della bocciatura dell’acquisto dello stabile EFG per insediarvi la “cittadella della giustizia”. Significa che, per Parlamento (che ha aderito al referendum obbligatorio) e al Popolo, la Giustizia cantonale non è meritevole di godere di questi investimenti e spese. Il messaggio del Popolo è quindi chiaro: meno entrate, meno uscite!

Lega dei Ticinesi

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