Lega dei Ticinesi: nessun dialogo con chi rifiuta le regole di convivenza civile

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi, attraverso l’intervento della deputata Sabrina Aldi, ha espresso oggi, nella seduta del Parlamento cantonale, in modo chiaro e fermo la posizione della minoranza della Commissione Sanità e sicurezza sociale rispetto alla gestione dei rapporti con i molinari del CSOA.

Nel suo intervento, la granconsigliera ha sottolineato come non sia possibile costringere al dialogo chi ha dimostrato, in più occasioni, di non voler rispettare neppure le più basilari regole di civiltà e convivenza. Ha poi dichiarato che “Il dialogo presuppone il rispetto reciproco e la volontà di trovare soluzioni condivise, elementi che in questo caso sono totalmente assenti”.

L’attenzione è stata posta anche sui diritti e i doveri dei cittadini che rispettano le leggi, contribuiscono alla collettività e subiscono le conseguenze di comportamenti anarchici e violenti. Dai ristoratori alle associazioni culturali, molte realtà faticano a far fronte ai costi e agli oneri derivanti dal mancato rispetto delle normative. Al contrario, il CSOA Molino si è reso protagonista di occupazioni abusive, manifestazioni non autorizzate e atti di violenza, generando una situazione insostenibile per la Città.

“Una zona franca senza leggi, tollerata troppo a lungo, è inaccettabile” ha proseguito Aldi, denunciando come questa anarchia si sia riversata nelle vie della città, causando disagio non solo alle autorità, ma soprattutto ai cittadini.

La minoranza della Commissione ha quindi ribadito il proprio no al dialogo con i molinari. Tuttavia, si è dichiarata aperta alla possibilità di confrontarsi con altri gruppi che dimostrino la volontà chiara di rispettare le regole e garantire una pace sociale minima. “Un centro autogestito può essere oggetto di discussione solo se supportato da una struttura organizzativa e legale che ne garantisca il rispetto delle leggi”, ha precisato.

In conclusione, Sabrina Aldi ha invitato il Parlamento a respingere la mozione, affermando che i molinari hanno scelto di rifiutare qualsiasi forma di riconoscimento legale, una decisione che comporta conseguenze inevitabili. “Il rapporto con loro è ormai compromesso in modo irreversibile, e continuare a perseguire la strada del dialogo sarebbe non solo inutile, ma anche uno spreco di risorse pubbliche”.

Grazie (anche) al gruppo LEGA risparmiati 199 milioni di imposte

Comunicato stampa

Il gruppo LEGA dei Ticinesi in Gran Consiglio è lieto di annunciare alcuni importanti risultati raggiunti in questi primi 18 mesi di legislatura. Grazie a nostre iniziative, interventi, rapporti e grazie alla collaborazione – a geometria variabile – con altri gruppi di centro-destra (PLR/CENTRO/UDC) la popolazione può già beneficiare di circa 117 milioni di franchi di sgravi fiscali, a cui si potrebbe presto aggiungere l’iniziativa per la deducibilità integrale dei premi di cassa malati.

In particolare le iniziative, sostenute dal gruppo LEGA, che hanno portato a importanti benefici per il ceto medio e le famiglie sono:

  • Deduzioni di cassa malati per i figli: un sostegno concreto per le famiglie ticinesi, con 10 milioni di deduzioni approvate tra livello cantonale e comunale per l’anno fiscale 2023. Questa misura, che era prevista in tutti i Cantoni tranne che in Ticino alleggerisce il peso fiscale delle spese di cassa malati per le famiglie con figli.
  • Blocco delle imposte di circolazione: il gruppo LEGA ha contribuito ad approvare l’iniziativa popolare Passalia (Centro) e dunque a “plafonare” il totale delle imposte di circolazione a 80 milioni, garantendo un risparmio di circa 25 milioni ai cittadini.
  • Riforma fiscale per un Ticino competitivo: a favore di un ceto medio sempre più sotto pressione, la LEGA ha sostenuto la riforma fiscale, approvata dal popolo a giugno 2024, che sgrava i cittadini per un totale di circa 82 milioni tra livello cantonale che comunale. Si tratta di una misura volta a migliorare la competitività fiscale del Ticino e a sostenere chi contribuisce attivamente alla sua economia.

Con un totale di circa 117 milioni di sgravi già approvati, ora la LEGA prosegue il proprio impegno a favore del potere d’acquisto dei ticinesi con l’iniziativa popolare Basta spennare il cittadino (primo firmatario Andrea Censi, LEGA), che punta all’integrale deduzione dei costi di cassa malati dal reddito imponibile. L’obiettivo è semplice: evitare che i cittadini ticinesi paghino tasse su un reddito che, in realtà, non possiedono avendolo già speso per un’assicurazione obbligatoria.

Risultato complessivo: grazie all’impegno della LEGA dei Ticinesi in Gran Consiglio, i cittadini ticinesi potrebbero arrivare dunque a risparmiare 199 milioni di franchi tra imposte cantonali, comunali e di circolazione. Il gruppo LEGA dei Ticinesi continuerà a battersi per alleggerire il carico fiscale, agendo allo stesso modo per evitare sprechi di denaro pubblico senza toccare però i servizi essenziali.

I ritardi del Gran Consiglio: un’ingiustizia ai danni dei cittadini!

Comunicato stampa

I contributi di costruzione sono diventati una vera e propria spina nel fianco per i cittadini ticinesi, da Lugano fino ad Airolo. Sono ormai tre anni che il Gran Consiglio resta sordo alle legittime istanze della popolazione, come confermano le cronache. Nel 2021, il Governo cantonale rispondeva a un’interpellanza parlamentare che, con grande lucidità, poneva l’accento su un’ingiustizia intollerabile: il tasso di interesse applicato alla rateizzazione dei contributi di costruzione, fissato al 5% dall’attuale art. 106 LALIA, un fardello eccessivo sulle spalle dei cittadini.

Eppure, già nel febbraio 2020, il Consiglio di Stato aveva fornito una soluzione equa a questo sopruso, con la nuova Legge sulla gestione delle acque (LGA), dove all’articolo 29 si stabilisce che “Sull’ammontare del contributo è dovuto un interesse corrispondente all’interesse sulle ipoteche a tasso variabile di primo rango applicato dalla Banca dello Stato al momento della sua notifica”. Un tasso, questo in generale, che si attesta oggi tra il 1.7 e il 2.5%, un terzo o la metà rispetto a quello attuale!

Ma qual è il risultato? Da più di 1715 giorni, il messaggio giace immobile nelle mani della commissione ambiente, territorio, energia (CATE). Perché? Non certo per validi motivi, bensì per i soliti, ignobili giochi politici orchestrati dai partiti di Centro, PLR e PS, i quali continuano, con manovre dilatorie, a bloccare i messaggi governativi e, in particolare, quelli dei consiglieri di Stato leghisti. Questo atteggiamento non aggiunge nulla di positivo, ma si limita a intralciare e ritardare scelte fondamentali per cittadini, aziende ed enti locali.

Questo è solo uno dei tanti esempi di costosa e iniqua inefficienza del nostro Parlamento cantonale. Basta! Il nostro Cantone ha bisogno di azioni rapide e di cambiamenti concreti, non di pericolosi rimpalli che, giorno dopo giorno, affliggono e taglieggiano i cittadini ticinesi.