I ritardi del Gran Consiglio: un’ingiustizia ai danni dei cittadini!

Comunicato stampa

I contributi di costruzione sono diventati una vera e propria spina nel fianco per i cittadini ticinesi, da Lugano fino ad Airolo. Sono ormai tre anni che il Gran Consiglio resta sordo alle legittime istanze della popolazione, come confermano le cronache. Nel 2021, il Governo cantonale rispondeva a un’interpellanza parlamentare che, con grande lucidità, poneva l’accento su un’ingiustizia intollerabile: il tasso di interesse applicato alla rateizzazione dei contributi di costruzione, fissato al 5% dall’attuale art. 106 LALIA, un fardello eccessivo sulle spalle dei cittadini.

Eppure, già nel febbraio 2020, il Consiglio di Stato aveva fornito una soluzione equa a questo sopruso, con la nuova Legge sulla gestione delle acque (LGA), dove all’articolo 29 si stabilisce che “Sull’ammontare del contributo è dovuto un interesse corrispondente all’interesse sulle ipoteche a tasso variabile di primo rango applicato dalla Banca dello Stato al momento della sua notifica”. Un tasso, questo in generale, che si attesta oggi tra il 1.7 e il 2.5%, un terzo o la metà rispetto a quello attuale!

Ma qual è il risultato? Da più di 1715 giorni, il messaggio giace immobile nelle mani della commissione ambiente, territorio, energia (CATE). Perché? Non certo per validi motivi, bensì per i soliti, ignobili giochi politici orchestrati dai partiti di Centro, PLR e PS, i quali continuano, con manovre dilatorie, a bloccare i messaggi governativi e, in particolare, quelli dei consiglieri di Stato leghisti. Questo atteggiamento non aggiunge nulla di positivo, ma si limita a intralciare e ritardare scelte fondamentali per cittadini, aziende ed enti locali.

Questo è solo uno dei tanti esempi di costosa e iniqua inefficienza del nostro Parlamento cantonale. Basta! Il nostro Cantone ha bisogno di azioni rapide e di cambiamenti concreti, non di pericolosi rimpalli che, giorno dopo giorno, affliggono e taglieggiano i cittadini ticinesi.

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