Quel burlone di Dadò e quei boccaloni che lo seguono

Un moscerino nell’occhio di un avversario non nasconde le travi che si hanno nel proprio occhio.
É così che, con la solita preoccupante ossessione, mista ad incontenibile astio e rancore per fatti immaginari, Dadò insiste nel diffondere il suo verbo con illazioni e mistificazioni, ovviamente sempre e solo contro l’on.Gobbi, ora Presidente del Governo.
La causa è ovviamente pretestuosa, lo scopo palese. Esso è infatti quello di far passare un’innocua formica per un elefante, ossia di distogliere l’attenzione dal disastro di enormi proporzioni causato dalla sua rappresentante in Consiglio Federale Viola Amherd, proprio del Centro, che se l’è data a gambe levate dopo aver sconquassato esercito e servizi segreti ed ora al centro di inchieste federali per aver commissionato l’acquisto dagli USA di 36 aerei da combattimento, dei quali 24 armati per gite fuori porta e 12 senza alcun armamento.
E non è tutto: la baldanzosa rappresentante del Dadò ha persino firmato un contratto con gli USA per 6 miliardi, vincolati al cambio di allora (Prosit!) e senza includere rincari e costi degli armamenti necessari.
Voilà, questo giochetto costa alla Svizzera oltre 1 miliardo supplementare, probabilmente anche più di 2. Chapeau!
Altra causa che scatena Dadò, ora a titolo cautelativo, è ovviamente il timore che pure il suo consigliere di Stato venga messo in discussione. È un timore fondato, giacché le inadempienze sono altrettanto evidenti a tutti.
Se ne parlerà (senza inutile aggressività, senza astio e pure con rispetto) a tempo debito.
Certo è che queste uscite del Dadò di questi giorni come sempre trovano, magari grazie alla bolla di calore, qualche boccalone o finto tale.
Quello vero non merita appunti, si ricrederà. Quello finto, insidioso e cattivello, va invece smascherato.
È il caso, ad esempio, del Righinetti, che scrive articolesse di rara cattiveria e partigianeria indegne di un giornalista e del tutto inconciliabili con un giornale titolato “Quotidiano indipendente “. 
Per Dadò abbiamo segnalato le cause del suo comportamento; per Righinetti lasciamo perdere. 

Daniele Piccaluga, coordinatore LEGA

NO al nuovo accordo con l’UE: più libera circolazione = più dumping salariale!

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi dice NO al nuovo pacchetto di accordi tra Svizzera e Unione Europea che estende ancora la libera circolazione.
Questa misura è un attacco diretto ai lavoratori ticinesi, alla nostra economia e alla nostra sovranità.
Con l’ulteriore apertura del mercato del lavoro:

• Aumenterà la pressione sui salari in Ticino
• I frontalieri saranno ancora più favoriti
• Le decisioni popolari, come il salario minimo cantonale, saranno svuotate
• Il rischio di dumping salariale crescerà in modo inaccettabile

La Lega chiede:

• Il blocco immediato di qualsiasi ulteriore estensione della libera circolazione
• Il rafforzamento dei controlli salariali
• La priorità ai lavoratori residenti

Difendiamo i nostri salari, il nostro lavoro, la nostra dignità.
NO a Bruxelles che comanda in casa nostra!

Ipocrisia al Centro: prima spalancano le frontiere, poi gridano al lupo

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi prende atto con stupore dell’interrogazione presentata dal deputato del Centro Claudio Isabella in merito ai recenti tentativi di furto a Biasca e alla crescente insicurezza percepita dalla popolazione.

Un tema serio, su cui la Lega è attiva da sempre, dentro e fuori dal Gran Consiglio. Ma non possiamo ignorare l’ipocrisia politica di chi, da un lato, ha sostenuto per anni politiche che indeboliscono la sicurezza, e oggi – come se nulla fosse – si accorge che qualcosa non va.

Il partito oggi ribattezzato “Centro” è stato tra i più ferventi difensori:
• della concessione di naturalizzazioni facili,
• della logica delle frontiere spalancate,
• della riduzione degli effettivi delle forze dell’ordine,
• e persino della criminalizzazione della polizia in nome del “politicamente corretto”.

Ora si lamentano dell’insicurezza? Ci permettiamo di ricordare loro che quando si mina la fiducia nelle istituzioni e si depotenziano gli strumenti di controllo, i risultati sono quelli che vediamo oggi: furti, violazioni, disagio sociale.

La Lega dei Ticinesi continuerà a battersi per una vera sicurezza, per il rafforzamento della polizia, per regole chiare, pene certe e frontiere sorvegliate.
Perché non si può difendere la legalità a giorni alterni, né tantomeno accorgersi dei problemi solo quando fanno comodo.

Assemblea straordinaria il 10 luglio

Comunicato stampa

Il coordinatore della Lega dei Ticinesi, Daniele Piccaluga, ha convocato un’assemblea straordinaria
del Movimento, che si terrà nella serata di giovedì 10 luglio 2025, con all’ordine del giorno due punti:

Espulsione formale di Eolo Alberti dal Movimento;

Presa d’atto delle dimissioni di Sabrina Aldi.

    La decisione segue quanto già comunicato pubblicamente il 17 giugno 2025, all’indomani della
    diffusione di documenti riservati e di affermazioni gravemente lesive dell’onorabilità della Lega dei
    Ticinesi, in una vicenda in cui il Movimento – ribadiamo – è vittima.

    Alla luce dei contenuti emersi dal verbale recentemente divulgato dalla stampa – documento
    accessibile solo alle parti coinvolte in un procedimento penale e quindi non al Movimento – e delle
    conseguenze reputazionali derivanti dalla condotta dei due membri, il Coordinatore ha ritenuto
    necessario accelerare i tempi e assumere iniziative formali coerenti con i valori della Lega.

    Durante l’assemblea straordinaria, sarà quindi sottoposta ai membri la proposta di espulsione
    definitiva di Eolo Alberti, già oggetto di sfiducia pubblica, e verrà inoltre ratificata la presa d’atto delle
    dimissioni rassegnate da Sabrina Aldi da ogni incarico partitico e istituzionale ricoperto in quota
    Lega.
    La Lega dei Ticinesi ribadisce con chiarezza che non vi è spazio nel Movimento per chi antepone
    interessi personali alla lealtà verso la comunità e la trasparenza dell’azione politica.

    Assemblea della Lega dei Ticinesi: noi, propositivi per il futuro del Cantone!

    Comunicato stampa

    Si è svolta questa sera, presso l’Aula Magna del Centro d’istruzione cantonale della Protezione
    civile di Rivera, l’Assemblea ordinaria 2025 della Lega dei Ticinesi, che ha visto la
    partecipazione di diversi soci e simpatizzanti.
    Ad avviare i lavori assembleari è stato il coordinatore Daniele Piccaluga, che ha rivolto un
    caloroso saluto ai presenti, sottolineando il valore della coesione interna e l’importanza di un
    impegno costante e capillare sul territorio.
    Il coordinatore ha poi riassunto le sue principali mosse di questi primi 150 giorni; raccogliendo
    un plauso unanime da tutti i presenti per il lavoro svolto e per aver rimesso la Lega dei Ticinesi
    al centro del dibattito politico cantonale.
    Nel corso della serata hanno pure preso la parola i Consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio
    Zali, che hanno offerto una panoramica puntuale sulle principali sfide politiche e istituzionali che
    attendono il Ticino, illustrando la visione della Lega per affrontarle con determinazione.
    A seguire, l’Assemblea ha approvato i conti annuali 2024 e il rapporto di revisione.
    Sono poi stati presentati gli aggiornamenti relativi all’attività del Gruppo parlamentare, illustrati
    dal vice capogruppo in Gran Consiglio Andrea Sanvido, e del Movimento Giovani Leghisti,
    rappresentato dal vice coordinatore Didier Gaberell, che ha condiviso i progetti svolti e le
    prospettive future volte al coinvolgimento delle nuove generazioni.
    In chiusura è stato annunciato che la tradizionale Festa della Lega del 1° agosto si terrà
    quest’anno nel Comune di Monteceneri in un luogo simbolico per i valori leghisti.

    Migrazione e costi insostenibili

    Comunicato stampa

    La Lega dei Ticinesi chiede il controllo immediato dei costi legati alla gestione dei migranti e richiedenti l’asilo: “Non è più accettabile pesare milioni sui contribuenti ticinesi”

    La Lega dei Ticinesi prende atto con preoccupazione dei dati contenuti nell’aggiornamento intermedio del preventivo cantonale 2025 pubblicato dal Consiglio di Stato. Tra i principali aumenti di spesa, spiccano ancora una volta i costi per la gestione dei richiedenti l’asilo, rifugiati e ammessi provvisoriamente, che pesano per ben 7.3 milioni di franchi supplementari rispetto al preventivo, per un totale annuo che raggiunge quasi 80 milioni di franchi, di cui 28 milioni di franchi completamente a carico del contribuente ticinese.

    Questi numeri, contenuti nel rapporto pubblicato dal Governo, dimostrano con chiarezza quanto già da tempo la Lega denuncia: la politica migratoria attuale è fuori controllo e il Ticino continua a essere lasciato solo a gestire un onere sproporzionato rispetto alla propria capacità fiscale e strutturale.

    Mentre i cittadini ticinesi devono confrontarsi quotidianamente con il rincaro dei premi di cassa malati, le difficoltà a trovare un alloggio, e una burocrazia sempre più lenta e costosa, il Cantone – per il tramite del DSS – continua a riversare milioni nella gestione di una situazione migratoria che diventa ogni anno più insostenibile.

    La Lega dei Ticinesi chiede con fermezza:

    1. Un controllo serrato e trasparente su ogni franco speso per la gestione dell’asilo.
    2. Una revisione immediata dei criteri di ammissione e sostegno ai richiedenti l’asilo.
    3. Il coinvolgimento della Confederazione per un’equa redistribuzione dei costi e degli oneri legati alla politica migratoria.
    4. Un freno immediato alla crescita della spesa pubblica in questo ambito, che rischia di compromettere la sostenibilità delle finanze cantonali.

    Il Ticino non può e non deve continuare a fare da parafulmine per decisioni politiche sbagliate prese a livello federale o internazionale. Serve un cambio di rotta netto e deciso. La solidarietà non può essere cieca e scollegata dalla realtà economica e sociale della nostra popolazione.

    Basta milioni a pioggia! Prima i ticinesi.

    Lezioni di coerenza da chi insegna incoerenza? No, grazie

    Comunicato stampa Movimento Giovani Leghisti

    Il Movimento Giovani Leghisti prende atto del comunicato congiunto delle forze politiche giovanili e, pur ringraziandole per non averci coinvolti, sottolinea che mai e poi mai avremmo sottoscritto un testo così distante dalla realtà e intriso di ipocrisia politica.
    La proposta dell’arrocco tra i due ministri della Lega ha evidentemente rotto le uova nel paniere a chi, da tempo, aveva messo gli occhi su certi equilibri di potere. Oggi pontificano e alzano polveroni, dimenticando il loro stesso DNA politico: quello di chi, un tempo, criticava le logiche da “poltrone a tutti i costi”, e oggi vi si aggrappa con tutte le forze.
    “Il potere logora chi non ce l’ha”, ma qui stiamo assistendo al contrario: logora chi non riesce a farne buon uso.
    La tragicommedia vista negli ultimi giorni è il frutto di prese di posizione costruite sulla paura di perdere una sedia, non sul desiderio di migliorare la situazione del nostro Cantone. Invece di approfittare di questo scossone per rimettere in moto un Governo paralizzato dall’immobilismo, si è preferito discutere del nulla.
    È questa la politica che dovrebbe darci lezioni di responsabilità?
    Eppure, le vere urgenze sono sotto gli occhi di tutti. Prendiamo il DSS, oggi gestito da De Rosa: a parte slogan e promesse vaghe, cosa è stato fatto concretamente per affrontare l’emergenza delle casse malati, che continuano a svuotare le tasche dei ticinesi?
    Siamo alla deriva, ma ci si ostina a rimanere fermi.
    Il Movimento Giovani Leghisti ribadisce il proprio sostegno a soluzioni coraggiose, che abbiano però il merito di smuovere un sistema fermo e sempre più distante dai cittadini. Basta con il teatrino delle dichiarazioni inutili: è tempo di serietà, responsabilità e concretezza.

    Rotazione dei Dipartimenti: NormanGobbi al Territorio e Claudio Zali alle Istituzioni prevista il prossimo autunno

    Comunicato stampa

    Daniele Piccaluga esprime soddisfazione per lo stimolo a dare una svolta proattiva a livello
    dell’azione di Governo in Ticino e a favore dei Ticinesi.
    La Lega dei Ticinesi ringrazia i Consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali per aver mostrato
    apertura, flessibilità ed entusiasmo, e accoglie con soddisfazione la rotazione dei dipartimenti
    governativi tra loro, prevista secondo le intenzioni il prossimo autunno.
    Questo importante cambiamento, fortemente voluto e sostenuto dalla Lega dei Ticinesi, rappresenta una tappa significativa nel percorso di rinnovamento già intrapreso internamente alla Lega e ora concretamente riflesso nell’azione di governo a beneficio del Ticino e dei Ticinesi.
    La rotazione tra i dipartimenti mira a favorire il confronto costruttivo, facilitare nuove soluzioni e
    stimolare ulteriormente il lavoro dei collaboratori, diffondendo competenze trasversali e
    consentendo lo sviluppo di nuovi approcci, in linea con una nuova filosofia gestionale e
    amministrativa, che si vuole più snella e veloce.
    Daniele Piccaluga, coordinatore della Lega dei Ticinesi, esprime grande soddisfazione: «Abbiamo
    voluto dare un segnale chiaro e deciso di rinnovamento, puntando sui fatti concreti e tangibili. La
    transizione sarà rapida ed efficace fin dall’inizio, grazie alla comprovata esperienza governativa di
    Gobbi e Zali, e all’ottima sintonia che caratterizza la loro collaborazione
    ».
    Claudio Zali, forte della sua esperienza professionale come ex magistrato, assumerà rapidamente
    il controllo di dossier cruciali come quelli relativi alla giustizia e al suo funzionamento assieme
    assieme a tutto il Dipartimento. D’altra parte, Norman Gobbi, da sempre profondamente legato al
    territorio, apporterà al DT un approccio innovativo, costruttivo e determinato, ideale per affrontare
    con efficacia le attuali e future sfide territoriali.
    Con questa operazione, la Lega dei Ticinesi conferma il proprio ruolo di precursore nel
    cambiamento, impegnandosi costantemente a migliorare le dinamiche interne ed esterne della
    macchina amministrativa cantonale, sempre nell’interesse e a beneficio dei ticinesi.

    Tradimento alla sovranità: il Consiglio federale svende la democrazia diretta!

    Comunicato stampa

    La Lega dei Ticinesi esprime profonda indignazione per la decisione del Consiglio federale di sottoporre l’accordo di sottomissione all’Unione Europea a un referendum facoltativo anziché obbligatorio. 
    Questa scelta rappresenta un attacco frontale alla nostra democrazia diretta e alla sovranità nazionale, con il ruolo determinante di Ignazio Cassis che pugnala alla schiena i Ticinesi.
    Con il referendum facoltativo, per l’approvazione dei nuovi accordi conclusi con l’Unione Europea servirà, in caso di votazione, unicamente la maggioranza del popolo. Con il referendum obbligatorio è necessaria anche la maggioranza dei cantoni.
    Disarmante per noi l’atteggiamento del Consiglio federale e di Ignazio Cassis, che operano come se la Svizzera fosse già nell’Unione europea: questo atteggiamento rende necessaria una forte reazione popolare.
    La Lega dei Ticinesi si oppone fermamente a questa decisione e invita tutti i cittadini a unirsi nella difesa della nostra democrazia diretta. È inaccettabile che trattati di tale portata vengano approvati senza il consenso della maggioranza dei cantoni.

    Per la sovranità, per la democrazia, per la Svizzera: diciamo NO a questo tradimento!

    Subito un fondo sovrano per salvare la nostra economia e realizzare infrastrutture per la Svizzera

    Comunicato stampa

    Proposta della Lega dei Ticinesi per l’istituzione di un Fondo Sovrano Svizzero a sostegno delle infrastrutture nazionali e cantonali, con l’effetto di ridurre il rafforzamento pericoloso per l’economia elvetica del franco svizzero.

    Il franco svizzero ha mostrato una tendenza al rafforzamento negli ultimi anni, con il cambio euro-franco che da circa quattro anni si mantiene sotto i 95 centesimi. Sebbene ciò rifletta la solidità dell’economia svizzera, un franco forte può rappresentare un ostacolo per le esportazioni, rendendole più costose e indebolendo l’economia elvetica.
    I recentissimi sviluppi nel mercato delle valute sono ancora peggiori del recente passato; il rapporto franco-euro si è assestato attorno ai 92 centesimi, mentre quello franco-dollaro ha avuto una caduta dai 90 agli 81 centesimi per un dollaro. Una situazione insostenibile che ci riporta agli Anni Novanta, che furono un periodo di grandi difficoltà ma pure di opportunità per il nostro Paese e il nostro Cantone in particolare.

    Proposta
    La Lega dei Ticinesi propone l’istituzione di un Fondo Sovrano Svizzero, indipendente dal bilancio della Confederazione, finanziato con una parte delle riserve monetarie della Banca Nazionale Svizzera (BNS). Questo fondo avrebbe l’obiettivo di investire in infrastrutture strategiche a livello nazionale e cantonale, con particolare attenzione alla coesione e allo sviluppo della Svizzera e quindi anche del Canton Ticino. Nel fondo potrebbe essere inserito anche una parte di partecipazione obbligazionale per enti pubblici e cittadini svizzeri, in modo da garantire una remunerazione sicura ed evitare influenze estere.

    Obiettivi del Fondo
    1. Sostenere l’economia nazionale: Investendo in progetti infrastrutturali, si stimola l’economia interna, creando posti di lavoro e migliorando la competitività del paese.
    2. Valorizzare la coesione nazionale e il Canton Ticino: Finanziare progetti infrastrutturali in Svizzera permette di creare premesse per un ulteriore sviluppo del Paese, puntando però alla vivibilità. L’aumento della capacità autostradale e ferroviara deve avvenire con il minor impatto, ad esempio con gallerie e interramenti (come fu con Ferrovia2000). In Ticino si pensi ad esempio al collegamento A2-A13, la circonvallazione Agno-Bioggio, la rete tram-treno e il completamento di AlpTransit a sud, per migliorare la mobilità e l’accessibilità della regione. Diversificare le riserve della BNS: Utilizzare una parte delle riserve monetarie per investimenti a lungo termine in infrastrutture, riducendo la dipendenza da asset esteri e contribuendo alla stabilità economica.

    Conclusione
    La creazione di un Fondo Sovrano Svizzero rappresenta un’opportunità per utilizzare in modo strategico le riserve della BNS, sostenere l’economia nazionale e valorizzare regioni come il Canton Ticino. Il fondo sovrano andrà a finanziare i costi delle infrastrutture (ad esempio ampliamento reti ferroviarie e stradali, progetti regionali come il collegamento A2-A13, rete tram-treno, circonvalazione Bioggio-Agno) creando debiti alla Confederazione e nello stesso modo andremo ad indebolire il franco svizzero in modo naturale, senza creare troppi rischi valutari acquistando o vendendo valuta estera tramite la BNS. In questo modo gli investitori esteri vedranno che anche la Svizzera ha debiti e orienteranno le loro strategie senza ulteriormente rafforzare la nostra valuta nazionale.
    Invitiamo il Consiglio federale e il Parlamento a considerare seriamente questa proposta, nell’interesse di una Svizzera più forte e coesa. A questo scopo il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri presenterà una mozione al Consiglio federale, mentre a livello cantonale il gruppo parlamentare leghista presenterà un’iniziativa cantonale a firma di Daniele Piccaluga e Alessandro Mazzoleni.