Giudici stranieri bloccano i rinvii: sovranità sotto attacco!

Comunicato stampa

La recente decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea, cui il Consiglio federale vorrebbe sottomettersi completamente, costituisce un gravissimo attacco alla capacità degli Stati di gestire con fermezza le proprie politiche d’asilo.
Con questo verdetto, si limitano ulteriormente i criteri per classificare un paese come “sicuro”, rendendo quasi impossibile il rimpatrio dei migranti la cui richiesta d’asilo è stata respinta.

Ne consegue, che chi non ha diritto di restare, oggi non può nemmeno essere rimandato a casa.
E come se non bastasse, l’autorità federale competente, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), già nota per il suo atteggiamento lassista e remissivo, sicuramente si adeguerà pedissequamente a questo verdetto straniero, senza la minima resistenza politica o istituzionale.

Così facendo, si dà il colpo di grazia a una politica di rinvii già fragile, lenta e inefficace, che da anni fallisce nell’obiettivo di ristabilire ordine e giustizia nel sistema migratorio.
La Svizzera si sta trasformando, senza dirlo apertamente, in un porto sicuro per chiunque, anche senza alcun diritto, con costi umani, economici e sociali a carico della nostra popolazione.
Il nuovo pacchetto di accordi con l’UE, che Berna continua a inseguire con entusiasmo inspiegabile, non è altro che una resa politica camuffata da cooperazione. Ogni passo verso Bruxelles è un passo indietro nella difesa della nostra sovranità e dei nostri confini.

L’UE, ormai incapace di gestire l’immigrazione in modo serio, spalanca le porte ai migranti economici che sfruttano il sistema sociale, mentre ostacola legalmente i rimpatri e protegge chi rifiuta di integrarsi.
E a farne le spese è il Ticino, prima regione di frontiera, dove i costi e le conseguenze si fanno sentire in modo diretto e concreto.

La Lega dei Ticinesi lancia un allarme chiaro: senza coraggio politico, la Svizzera perderà il controllo del proprio destino. Senza sovranità, siamo ostaggi di decisioni prese altrove, da chi non conosce la nostra realtà, non vive i nostri problemi e non paga il prezzo delle sue sentenze.

Per proteggere il Ticino e la Svizzera. Noi ci siamo.

Lega: grande partecipazione ed entusiasmo al 1° agosto sul Monte Ceneri

Comunicato stampa

Quest’anno la Lega dei Ticinesi ha celebrato il Natale della Patria con l’abituale calore popolare sulla Piazza d’Armi del Monte Ceneri, confermando il profondo legame con la gente e con i valori che fondano la nostra Svizzera.
Durante la festa è stata presentata una nuova iniziativa per garantire i sussidi di cassa malati alle famiglie ticinesi e lanciata la campagna per l’iniziativa cantonale per una piena deduzione dei premi di cassa malati pagati dai Ticinesi.

Oltre 400 simpatizzanti hanno condiviso un momento di festa, uniti da spirito civico, energia e voglia di costruire insieme il futuro del nostro Cantone.

Dopo l’introduzione del Coordinatore cantonale Daniele Piccaluga, sono intervenuti i Consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali, affrontando con lucidità le sfide che ci attendono. Il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha portato lo sguardo su Berna, ribadendo l’importanza di difendere una Svizzera forte, libera e vicina ai cittadini.

Nel corso dell’evento è stata anche presentata una nuova iniziativa popolare, proposta dal Vicecoordinatore e Granconsigliere Alessandro Mazzoleni, per affrontare con misure concrete l’annoso problema dei sussidi per i premi di cassa malati – una priorità per migliaia di famiglie ticinesi.

In vista di un autunno politico intenso, con in primis la votazione cantonale sull’iniziativa che chiede la deduzione fiscale totale dei premi di cassa malati e la votazione comunale contro l’introduzione sistematica del limite di 30 km all’ora sulle strade di Lugano, la Lega rinnova il suo impegno: restare al fianco della popolazione con idee chiare e azioni concrete, sempre nel solco dei valori svizzeri.

Con questo spirito, auguriamo a tutta la cittadinanza un buon 1° agosto: che il senso di appartenenza e di responsabilità verso il nostro Paese ci accompagni ogni giorno dell’anno.