Assemblea della Lega dei Ticinesi: noi, propositivi per il futuro del Cantone!

Comunicato stampa

Si è svolta questa sera, presso l’Aula Magna del Centro d’istruzione cantonale della Protezione
civile di Rivera, l’Assemblea ordinaria 2025 della Lega dei Ticinesi, che ha visto la
partecipazione di diversi soci e simpatizzanti.
Ad avviare i lavori assembleari è stato il coordinatore Daniele Piccaluga, che ha rivolto un
caloroso saluto ai presenti, sottolineando il valore della coesione interna e l’importanza di un
impegno costante e capillare sul territorio.
Il coordinatore ha poi riassunto le sue principali mosse di questi primi 150 giorni; raccogliendo
un plauso unanime da tutti i presenti per il lavoro svolto e per aver rimesso la Lega dei Ticinesi
al centro del dibattito politico cantonale.
Nel corso della serata hanno pure preso la parola i Consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio
Zali, che hanno offerto una panoramica puntuale sulle principali sfide politiche e istituzionali che
attendono il Ticino, illustrando la visione della Lega per affrontarle con determinazione.
A seguire, l’Assemblea ha approvato i conti annuali 2024 e il rapporto di revisione.
Sono poi stati presentati gli aggiornamenti relativi all’attività del Gruppo parlamentare, illustrati
dal vice capogruppo in Gran Consiglio Andrea Sanvido, e del Movimento Giovani Leghisti,
rappresentato dal vice coordinatore Didier Gaberell, che ha condiviso i progetti svolti e le
prospettive future volte al coinvolgimento delle nuove generazioni.
In chiusura è stato annunciato che la tradizionale Festa della Lega del 1° agosto si terrà
quest’anno nel Comune di Monteceneri in un luogo simbolico per i valori leghisti.

Migrazione e costi insostenibili

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi chiede il controllo immediato dei costi legati alla gestione dei migranti e richiedenti l’asilo: “Non è più accettabile pesare milioni sui contribuenti ticinesi”

La Lega dei Ticinesi prende atto con preoccupazione dei dati contenuti nell’aggiornamento intermedio del preventivo cantonale 2025 pubblicato dal Consiglio di Stato. Tra i principali aumenti di spesa, spiccano ancora una volta i costi per la gestione dei richiedenti l’asilo, rifugiati e ammessi provvisoriamente, che pesano per ben 7.3 milioni di franchi supplementari rispetto al preventivo, per un totale annuo che raggiunge quasi 80 milioni di franchi, di cui 28 milioni di franchi completamente a carico del contribuente ticinese.

Questi numeri, contenuti nel rapporto pubblicato dal Governo, dimostrano con chiarezza quanto già da tempo la Lega denuncia: la politica migratoria attuale è fuori controllo e il Ticino continua a essere lasciato solo a gestire un onere sproporzionato rispetto alla propria capacità fiscale e strutturale.

Mentre i cittadini ticinesi devono confrontarsi quotidianamente con il rincaro dei premi di cassa malati, le difficoltà a trovare un alloggio, e una burocrazia sempre più lenta e costosa, il Cantone – per il tramite del DSS – continua a riversare milioni nella gestione di una situazione migratoria che diventa ogni anno più insostenibile.

La Lega dei Ticinesi chiede con fermezza:

  1. Un controllo serrato e trasparente su ogni franco speso per la gestione dell’asilo.
  2. Una revisione immediata dei criteri di ammissione e sostegno ai richiedenti l’asilo.
  3. Il coinvolgimento della Confederazione per un’equa redistribuzione dei costi e degli oneri legati alla politica migratoria.
  4. Un freno immediato alla crescita della spesa pubblica in questo ambito, che rischia di compromettere la sostenibilità delle finanze cantonali.

Il Ticino non può e non deve continuare a fare da parafulmine per decisioni politiche sbagliate prese a livello federale o internazionale. Serve un cambio di rotta netto e deciso. La solidarietà non può essere cieca e scollegata dalla realtà economica e sociale della nostra popolazione.

Basta milioni a pioggia! Prima i ticinesi.

Lezioni di coerenza da chi insegna incoerenza? No, grazie

Comunicato stampa Movimento Giovani Leghisti

Il Movimento Giovani Leghisti prende atto del comunicato congiunto delle forze politiche giovanili e, pur ringraziandole per non averci coinvolti, sottolinea che mai e poi mai avremmo sottoscritto un testo così distante dalla realtà e intriso di ipocrisia politica.
La proposta dell’arrocco tra i due ministri della Lega ha evidentemente rotto le uova nel paniere a chi, da tempo, aveva messo gli occhi su certi equilibri di potere. Oggi pontificano e alzano polveroni, dimenticando il loro stesso DNA politico: quello di chi, un tempo, criticava le logiche da “poltrone a tutti i costi”, e oggi vi si aggrappa con tutte le forze.
“Il potere logora chi non ce l’ha”, ma qui stiamo assistendo al contrario: logora chi non riesce a farne buon uso.
La tragicommedia vista negli ultimi giorni è il frutto di prese di posizione costruite sulla paura di perdere una sedia, non sul desiderio di migliorare la situazione del nostro Cantone. Invece di approfittare di questo scossone per rimettere in moto un Governo paralizzato dall’immobilismo, si è preferito discutere del nulla.
È questa la politica che dovrebbe darci lezioni di responsabilità?
Eppure, le vere urgenze sono sotto gli occhi di tutti. Prendiamo il DSS, oggi gestito da De Rosa: a parte slogan e promesse vaghe, cosa è stato fatto concretamente per affrontare l’emergenza delle casse malati, che continuano a svuotare le tasche dei ticinesi?
Siamo alla deriva, ma ci si ostina a rimanere fermi.
Il Movimento Giovani Leghisti ribadisce il proprio sostegno a soluzioni coraggiose, che abbiano però il merito di smuovere un sistema fermo e sempre più distante dai cittadini. Basta con il teatrino delle dichiarazioni inutili: è tempo di serietà, responsabilità e concretezza.

Rotazione dei Dipartimenti: NormanGobbi al Territorio e Claudio Zali alle Istituzioni prevista il prossimo autunno

Comunicato stampa

Daniele Piccaluga esprime soddisfazione per lo stimolo a dare una svolta proattiva a livello
dell’azione di Governo in Ticino e a favore dei Ticinesi.
La Lega dei Ticinesi ringrazia i Consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali per aver mostrato
apertura, flessibilità ed entusiasmo, e accoglie con soddisfazione la rotazione dei dipartimenti
governativi tra loro, prevista secondo le intenzioni il prossimo autunno.
Questo importante cambiamento, fortemente voluto e sostenuto dalla Lega dei Ticinesi, rappresenta una tappa significativa nel percorso di rinnovamento già intrapreso internamente alla Lega e ora concretamente riflesso nell’azione di governo a beneficio del Ticino e dei Ticinesi.
La rotazione tra i dipartimenti mira a favorire il confronto costruttivo, facilitare nuove soluzioni e
stimolare ulteriormente il lavoro dei collaboratori, diffondendo competenze trasversali e
consentendo lo sviluppo di nuovi approcci, in linea con una nuova filosofia gestionale e
amministrativa, che si vuole più snella e veloce.
Daniele Piccaluga, coordinatore della Lega dei Ticinesi, esprime grande soddisfazione: «Abbiamo
voluto dare un segnale chiaro e deciso di rinnovamento, puntando sui fatti concreti e tangibili. La
transizione sarà rapida ed efficace fin dall’inizio, grazie alla comprovata esperienza governativa di
Gobbi e Zali, e all’ottima sintonia che caratterizza la loro collaborazione
».
Claudio Zali, forte della sua esperienza professionale come ex magistrato, assumerà rapidamente
il controllo di dossier cruciali come quelli relativi alla giustizia e al suo funzionamento assieme
assieme a tutto il Dipartimento. D’altra parte, Norman Gobbi, da sempre profondamente legato al
territorio, apporterà al DT un approccio innovativo, costruttivo e determinato, ideale per affrontare
con efficacia le attuali e future sfide territoriali.
Con questa operazione, la Lega dei Ticinesi conferma il proprio ruolo di precursore nel
cambiamento, impegnandosi costantemente a migliorare le dinamiche interne ed esterne della
macchina amministrativa cantonale, sempre nell’interesse e a beneficio dei ticinesi.

Tradimento alla sovranità: il Consiglio federale svende la democrazia diretta!

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi esprime profonda indignazione per la decisione del Consiglio federale di sottoporre l’accordo di sottomissione all’Unione Europea a un referendum facoltativo anziché obbligatorio. 
Questa scelta rappresenta un attacco frontale alla nostra democrazia diretta e alla sovranità nazionale, con il ruolo determinante di Ignazio Cassis che pugnala alla schiena i Ticinesi.
Con il referendum facoltativo, per l’approvazione dei nuovi accordi conclusi con l’Unione Europea servirà, in caso di votazione, unicamente la maggioranza del popolo. Con il referendum obbligatorio è necessaria anche la maggioranza dei cantoni.
Disarmante per noi l’atteggiamento del Consiglio federale e di Ignazio Cassis, che operano come se la Svizzera fosse già nell’Unione europea: questo atteggiamento rende necessaria una forte reazione popolare.
La Lega dei Ticinesi si oppone fermamente a questa decisione e invita tutti i cittadini a unirsi nella difesa della nostra democrazia diretta. È inaccettabile che trattati di tale portata vengano approvati senza il consenso della maggioranza dei cantoni.

Per la sovranità, per la democrazia, per la Svizzera: diciamo NO a questo tradimento!

Subito un fondo sovrano per salvare la nostra economia e realizzare infrastrutture per la Svizzera

Comunicato stampa

Proposta della Lega dei Ticinesi per l’istituzione di un Fondo Sovrano Svizzero a sostegno delle infrastrutture nazionali e cantonali, con l’effetto di ridurre il rafforzamento pericoloso per l’economia elvetica del franco svizzero.

Il franco svizzero ha mostrato una tendenza al rafforzamento negli ultimi anni, con il cambio euro-franco che da circa quattro anni si mantiene sotto i 95 centesimi. Sebbene ciò rifletta la solidità dell’economia svizzera, un franco forte può rappresentare un ostacolo per le esportazioni, rendendole più costose e indebolendo l’economia elvetica.
I recentissimi sviluppi nel mercato delle valute sono ancora peggiori del recente passato; il rapporto franco-euro si è assestato attorno ai 92 centesimi, mentre quello franco-dollaro ha avuto una caduta dai 90 agli 81 centesimi per un dollaro. Una situazione insostenibile che ci riporta agli Anni Novanta, che furono un periodo di grandi difficoltà ma pure di opportunità per il nostro Paese e il nostro Cantone in particolare.

Proposta
La Lega dei Ticinesi propone l’istituzione di un Fondo Sovrano Svizzero, indipendente dal bilancio della Confederazione, finanziato con una parte delle riserve monetarie della Banca Nazionale Svizzera (BNS). Questo fondo avrebbe l’obiettivo di investire in infrastrutture strategiche a livello nazionale e cantonale, con particolare attenzione alla coesione e allo sviluppo della Svizzera e quindi anche del Canton Ticino. Nel fondo potrebbe essere inserito anche una parte di partecipazione obbligazionale per enti pubblici e cittadini svizzeri, in modo da garantire una remunerazione sicura ed evitare influenze estere.

Obiettivi del Fondo
1. Sostenere l’economia nazionale: Investendo in progetti infrastrutturali, si stimola l’economia interna, creando posti di lavoro e migliorando la competitività del paese.
2. Valorizzare la coesione nazionale e il Canton Ticino: Finanziare progetti infrastrutturali in Svizzera permette di creare premesse per un ulteriore sviluppo del Paese, puntando però alla vivibilità. L’aumento della capacità autostradale e ferroviara deve avvenire con il minor impatto, ad esempio con gallerie e interramenti (come fu con Ferrovia2000). In Ticino si pensi ad esempio al collegamento A2-A13, la circonvallazione Agno-Bioggio, la rete tram-treno e il completamento di AlpTransit a sud, per migliorare la mobilità e l’accessibilità della regione. Diversificare le riserve della BNS: Utilizzare una parte delle riserve monetarie per investimenti a lungo termine in infrastrutture, riducendo la dipendenza da asset esteri e contribuendo alla stabilità economica.

Conclusione
La creazione di un Fondo Sovrano Svizzero rappresenta un’opportunità per utilizzare in modo strategico le riserve della BNS, sostenere l’economia nazionale e valorizzare regioni come il Canton Ticino. Il fondo sovrano andrà a finanziare i costi delle infrastrutture (ad esempio ampliamento reti ferroviarie e stradali, progetti regionali come il collegamento A2-A13, rete tram-treno, circonvalazione Bioggio-Agno) creando debiti alla Confederazione e nello stesso modo andremo ad indebolire il franco svizzero in modo naturale, senza creare troppi rischi valutari acquistando o vendendo valuta estera tramite la BNS. In questo modo gli investitori esteri vedranno che anche la Svizzera ha debiti e orienteranno le loro strategie senza ulteriormente rafforzare la nostra valuta nazionale.
Invitiamo il Consiglio federale e il Parlamento a considerare seriamente questa proposta, nell’interesse di una Svizzera più forte e coesa. A questo scopo il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri presenterà una mozione al Consiglio federale, mentre a livello cantonale il gruppo parlamentare leghista presenterà un’iniziativa cantonale a firma di Daniele Piccaluga e Alessandro Mazzoleni.

80° anniversario dalla nascita di Giuliano Bignasca

Comunicato stampa

Il fondatore della Lega dei Ticinesi, combattente per la libertà e il Ticino

In occasione dell’80° anniversario dalla nascita di Giuliano Bignasca, fondatore e anima della Lega dei Ticinesi, il Movimento desidera ricordare con gratitudine e orgoglio l’uomo che ha rivoluzionato la politica cantonale con coraggio, passione e una visione chiara: mettere il Ticino e i ticinesi al centro.
Giuliano Bignasca non è stato un politico come gli altri. È stato un combattente vero, un uomo libero che ha sfidato il potere costituito, rotto gli schemi e dato voce a chi per troppo tempo era rimasto inascoltato.
Con la fondazione della Lega nel 1991, ha scosso un sistema bloccato e autoreferenziale, portando le istanze del popolo direttamente nelle stanze del potere.
Il “Nano” ha sempre lottato per un Ticino sovrano, forte e rispettato. Ha denunciato senza paura l’invasione dei frontalieri, la pressione fiscale asfissiante, la sudditanza a Berna e la politica delle poltrone. Ha portato la battaglia sul terreno della concretezza, vicino alla gente, senza compromessi e senza peli sulla lingua.
A 80 anni dalla sua nascita, la sua eredità politica e umana resta viva più che mai.
La Lega dei Ticinesi prosegue il suo cammino nel solco tracciato da Giuliano, con lo stesso spirito combattivo e la stessa determinazione a difendere i valori di libertà, autonomia e giustizia sociale.
Grazie, Giuliano. Il tuo esempio ci guida ancora. Il tuo Ticino è il nostro. E noi non molliamo.

La Lega dei Ticinesi si congratula per l’elezione di Luca Frasa e Andrea Rabaglio

Comunicato stampa

La Lega dei Ticinesi esprime grande soddisfazione e un forte senso di orgoglio per l’elezione di Luca Frasa (Lega-Udc-Ind.) nel Municipio del nuovo Comune di Quinto e di Andrea Rabaglio (Udc-Lega-Ind.) nel Municipio del neocostituito Comune di Lema.

Due figure giovani, determinate e profondamente legate al territorio, che incarnano appieno lo spirito della Lega: prossimità ai cittadini, difesa dell’identità ticinese, responsabilità amministrativa e concretezza nelle scelte.

In un momento storico segnato da importanti trasformazioni istituzionali, la presenza leghista nei Municipi di due Comuni appena costituiti rappresenta un segnale politico forte e incoraggiante: i cittadini riconoscono e premiano la serietà, la coerenza e l’impegno sul campo.

La Lega dei Ticinesi si congratula inoltre con tutte le candidate e tutti i candidati leghisti eletti nei Consigli comunali di Quinto e Lema. La loro presenza è garanzia di un lavoro serio, attento e vicino ai bisogni concreti della popolazione.

Un ringraziamento va alle persone non elette e ai proponenti per l’impegno e il lavoro svolto a supporto delle liste.

A Luca Frasa, Andrea Rabaglio e a tutti gli eletti va il nostro più caloroso augurio di buon lavoro. La Lega sarà al loro fianco in questo nuovo cammino di responsabilità e impegno per il bene delle rispettive comunità.

Avanti così, per il Ticino e per i ticinesi!

Ticino, pista di prova per piloti italiani? Anche no, grazie.

Comunicato stampa

Negli ultimi sette giorni, le strade del nostro Cantone sono state teatro dell’ennesima invasione di piloti d’importazione, con targhe italiane e piedi pesanti. L’ultimo “exploit”: una 34enne sorpresa a 124 km/h in una zona 50. A casa sua, le avrebbero probabilmente ritirato la patente sul posto (e forse anche le chiavi di casa), ma qui – purtroppo – la musica è ancora troppo dolce nei confronti di questi pirati d’importazione.

Mentre in Italia si inaspriscono le pene per chi corre, almeno quattro italiani in sette giorni si sono distinti per gravissimi superamenti di velocità sulle strade ticinesi; di questi pirati della strada tre erano donne. Non c’è che dire…

Un grande grazie alla Polizia cantonale, che con costanza e professionalità continua a tenere sotto controllo questi pirati della strada d’importazione, limitando i danni causati da chi scambia il nostro Cantone per un autodromo gratuito. Come scritto alcuni anni fa, evitiamo l’italianizzazione del nostro territorio: le regole, benché talvolta strette, vanno rispettate e in particolare da chi è ospite in casa nostra!

Per la sicurezza del Ticino e dei Ticinesi. 

Criminalità transfrontaliera: maggiore sicurezza per il Ticino

Movimento Giovani Leghisti

La facilità con cui i malviventi, non residenti, riescano attraversare il confine per commettere reati è preoccupante!

Diverse testate giornalistiche hanno evidenziato che negli ultimi giorni, il Mendrisiotto e stato vittima di una serie preoccupante di furti: sette episodi tra Arzo, Novazzano, Mendrisio e Riva San
Vitale hanno visto come obiettivi abitazioni private, esercizi pubblici e persino il centro sportivo locale. In alcuni casi, le telecamere di sorveglianza hanno immortalato i malviventi, fornendo elementi utili ai nostri agenti.

Questo incremento di attivita criminali non sono una novita nel nostro Ticino e confermano interrogativi gia sollevati dalla Lega dei Ticinesi sulla sicurezza del nostro cantone, una regione di confine particolarmente esposta a reati transfrontalieri. Come già evidenziato in passato, la presenza di dogane non presidiate facilita l’ingresso e la fuga di criminali stranieri, rendendo il nostro territorio un bersaglio privilegiato.

La posizione geografica del Ticino, confinante con regioni densamente popolate come la Lombardia, aumenta iI rischio di infiltrazioni criminali stranieri. Malviventi provenienti dall’ltalia ed altri paesi possono facilmente entrare nel nostro cantone per commettere reati e poi rapidamente dirigersi oltre confine rendendo difficile il loro rintraccio.

Per garantire la sicurezza delle famiglie ticinesi, è imperativo rafforzare i controlli alle frontiere e in tutto il territorio cantonale. Un presidio più efficace delle dogane e una maggiore collaborazione tra
le forze dell’ordine svizzere e italiane sicuramente aiuterebbero il territorio ticinese a non essere preso di mira. Inoltre, l’implementazione di tecnologie avanzate di sorveglianza e il potenziamento delle risorse dedicate alla sicurezza interna sono misure necessarie per proteggere la nostra comunità.

I primi a beneficiare di un rafforzamento dei controlli sarebbero proprio le nostre famiglie, i nostri anziani, i nostri bambini mentre giocano al parco giochi e tutti coloro che nel nostro cantone credono, e con grande sacrificio gestiscono un’attività. Una maggiore sicurezza, quindi, significa una qualità della vita migliore, senza il timore che la propria casa o la propria attivita vengano prese di mira dai delinquenti non residenti. Sapere che i nostro territorio é protetto da controlli efficaci permetterebbe a tutti noi di vivere vivere serenamente.

Questi eventi nel Mendrisiotto non sono un primo campanello d’allarme ma bensì la conferma di quanto sia necessario un intervento politico che incentivi ad un aumento dei controlli, prima di ritrovarci come la vicina Milano.