La riforma dei direttori di scuola media – Ecco perché il Gruppo Lega la sostiene

La sperimentazione votata (all’unanimità) da parte del Gruppo Parlamentare della Lega non c’entra nulla con le teorie pedagogiche inclusive proposte dal DECS e giustamente sempre bocciate dalla Lega tutta e dal popolo ticinese. E quindi non c’entra nulla con la fallita “scuola che verrà”.

Questo chiarimento ci sta, anche perché trattandosi di temi complessi, c’è chi – per attaccare la Lega – vorrebbe far credere il contrario. La sperimentazione di cui si parla è invece una proposta nata dalle scuole medie stesse, tramite il Collegio dei Direttori, dove – da quanto ci risulta – gli amici di Bertoli sono molto pochi. Come molto pochi sono anche quelli che ne seguono le teorie inclusive.

Fra questi direttori ne spicca uno (non certo di sinistra) la cui scuola media è nota in tutto il Ticino per serietà e per un tasso di bocciature in prima liceo molto basso (sintomo di una selezione rigorosa: altro che inclusione).

Una proposta fatta da tecnici (fra cui gente di centro-destra) per la quale tutti i partiti presenti in Commissione scolastica hanno avuto carta bianca. Tutti sono stati invitati a fare domande, proposte e modifiche (anche radicali) proprio perché questi uomini di scuola non imponevano niente ma si aspettavano critiche, discussioni e proposte dal mondo politico.

E dopo aver preso la decisione al suo interno di sostenere una sperimentazione a patto che provenisse da chi nella scuola ci lavora e non dal DECS, ecco che il Gruppo Parlamentare Lega ha risposto presente a questo invito. Con tutta una serie di modifiche anche radicali.

Ad esempio, il Gruppo Parlamentare ha imposto di fare la sperimentazione in sole 6 sedi di scuola media, così da fare un qualcosa di veramente mirato (limitandone pure i costi). Così da non modificare la scuola fintantoché non vi saranno risultati chiari in grado di indicare cosa e come cambiare.

Ma soprattutto il Gruppo Lega ha imposto di sperimentare non solo un sistema (modello), ma anche le varianti più snelle e meno onerose. Così, a fine sperimentazione, vedremo l’approccio che funziona meglio per i nostri figli.

È troppo facile per i politici inventarsi pedagogisti o docenti ed improvvisare soluzioni. Noi riteniamo invece che – come per costruire una casa serve un architetto – per riforme scolastiche servano proposte di docenti e direttori.

La Lega ha quindi deciso di investire per un vero miglioramento della scuola, basato su dati scientifici e non su teorie politiche sinistroidi o su invenzioni politiche.

Capiamo, per l’amor del cielo, la posizione dei contrari, ma riteniamo che dopo troppi anni di immobilismo, con una scuola immutata da troppo tempo (anche se piena di problemi) sia giunta l’ora di una rinfrescata. Soprattutto se a proporla non è Bertoli ma sono uomini di scuola che ogni giorno a scuola ci lavorano.

Il sistema attuale non funziona più: sceglie le sorti degli allievi a 12/13 anni, tiene conto quasi solo di tedesco e matematica (i famosi livelli) e soprattutto porta ad un tasso di bocciature di quasi il 40% in prima liceo. Con costi enormi per lo stato.

Ecco perché serve una selezione migliore, fatta su tutte le materie e non solo su tedesco e matematica.

La Lega dei Ticinesi di fronte all’ennesima conferma dell’esplosione delle domande d’asilo nel 2022 (+64,2%) e all’aumento preventivato anche nel 2023 chiede all’autorità federale un inasprimento della politica d’asilo. Tenuto conto che tutte le scappatoie sono buone per evitare un rimpatrio anche di fronte a decisioni negative dell’autorità e davanti all’ennesima impennata di entrate illegali sul nostro territorio e di richieste d’asilo, la Lega dei Ticinesi chiede che a Berna tre interventi imprescindibili:

1) copertura totale dei costi assunti dai Cantoni (e in particolare dal Ticino, porta d’entrata

principale a sud dei migranti) nelle pratiche di respingimento e di accoglienza temporanea;

2) ripristino dei controlli sistematici ai confini;

3) seguire l’esempio di Danimarca e Gran Bretagna che intendono spostare i centri per richiedenti l’asilo in paesi africani.

Lega dei Ticinesi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *