Spese fuori controllo nella pedagogia speciale: sì al contenimento della crescita!
Comunicato stampa
Negli ultimi anni, la spesa per la pedagogia speciale sotto la forte spinta ideologica del DECS a
conduzione socialista ha ormai raggiunto livelli insostenibili e fuori controllo. Dal 2015, i costi diretti
sono più che raddoppiati, passando da 38,6 milioni di franchi a una previsione allarmante di 82,2
milioni per il 2025, con un aumento del 112,87%!
È innegabile che il settore della pedagogia speciale svolga un ruolo importante, ma la gestione
attuale non tiene conto della sostenibilità finanziaria. Si registra una crescita spropositata della spesa
pro capite, senza che i risultati siano misurabili o che si vedano benefici tangibili per la popolazione.
Questo è nostro modo di vedere inaccettabile, soprattutto in un contesto in cui le famiglie e le
imprese ticinesi devono fare i conti con bilanci sempre più ristretti.
Per questo motivo, la Lega dei Ticinesi chiede:
Maggiore trasparenza sui criteri di utilizzo dei fondi e sui benefici effettivi per gli allievi coinvolti.
Contenimento immediato della crescita dei costi, eliminando sprechi e ottimizzando le risorse.
Una verifica rigorosa dell’efficacia dei programmi finanziati, per assicurare che ogni franco speso
produca un reale miglioramento.
La spesa cantonale per la pedagogia speciale oltre che ad essere raddoppiata ha superato – a titolo
di paragone – il totale dei salari dell’intero corpo della Polizia cantonale! Inoltre, agli oltre 82 milioni
di franchi previsti per il 2025 vanno aggiunti i costi indiretti, come ad esempio il trasporto per le
scuole speciali; questa spesa è aumentata di circa 2 milioni di franchi nel giro di pochi anni!
Mal capiamo quindi l’incapacità del Centro e della Sinistra nel non ammettere e riconoscere la
necessità di contenere la crescita di questo settore. Come non possiamo più tollerare una gestione
miope e dispendiosa da parte del Dipartimento interessato. La Lega dei Ticinesi si batterà affinché
venga introdotta una politica di spesa responsabile, che tuteli sì i più fragili, ma che rispetti anche il
principio dell’equità verso i contribuenti.