Sciopero: nessun servizio essenziale venga messo in discussione
Premesso il massimo rispetto per tutti i lavoratori sia del settore pubblico che del privato, riteniamo assurdo che alcuni funzionari e alcuni docenti con un salario mediano di circa 110mila CHF annui scendano in piazza per scioperare. È assurdo che venga fatto in Svizzera. È assurdo che si scioperi dopo che il personale cantonale ha ricevuto anche quest’anno l’aumento di salario (quasi) automatico dovuto agli scatti. È assurdo che si scioperi dopo aver ricevuto il rincaro completo nel 2023 e un bonus di 400 CHF per il 2024.
In realtà tutto ciò ha un senso, ed è stato detto pubblicamente da persone ben informate sul mondo dell’impiego pubblico. Lo sciopero serve ad alcune frange del sindacalismo di ultra-sinistra per avere visibilità in vista del rinnovo del comitato della cassa pensioni. Un gioco al massacro, dunque, allo scopo di occupare cadreghe di prestigio soffiandole ad altri sindacalisti.
Un gioco disfattista che per nostra fortuna agevolerà il compito di chi dovrà convincere la popolazione a votare NO al contributo miliardiario a copertura del buco della cassa pensioni cantonale.
Ci auguriamo, infine, che nessun servizio essenziale venga messo in discussione da questo assurdo sciopero atto solo ad avvantaggiare alcuni nel raggiungimento di scopi personalistici.
Gruppo LEGA dei Ticinesi
Alcuni dati in breve correlati al tema
– I docenti cantonali hanno uno stipendio mediano di circa 110 mila chf (il reddito mediano in Ticino é di 30 mila franchi in meno)
– Il 99.5% dei dipendenti pubblici ha ricevuto anche lo scatto. Solo lo 0.5% non lo riceve a causa di prestazioni insufficienti.
– I dipendenti cantonali hanno ricevuto il rincaro completo nel 2023 e riceveranno inoltre 400 chf di bonus per il carovita nel 2024.
– Il blocco delle sostituzioni incide al massimo per lo 0.5% del totale del personale. È già stato applicato all’interno dell’amministrazione nel 2023 e non ha provocato particolari problemi.
– Presto i ticinesi dovranno votare se dare altri 20 milioni all’anno alla cassa pensioni cantonale. Questo oltre ai 500 milioni di contributo già deciso solo 10 anni fa.