Meno tasse per i ticinesi e imposte di circolazione bloccate a 80 milioni
Il Gruppo della Lega difende il potere d’acquisto del ceto medio
Il Gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi è soddisfatto dell’ultima sessione parlamentare. In particolare per la riforma tributaria e l’introduzione della nuova formula di calcolo per definire le imposte di circolazione. Queste due scelte permettono ai ticinesi di pagare meno imposte.
Imposte di circolazioni bloccate a 80 milioni grazie alla LEGA
Dopo un lungo iter, che è passato anche attraverso la votazione popolare del 30 ottobre dell’anno scorso, finalmente è stata introdotta la nuova formula che definisce l’imposta di circolazione per gli automobilisti ticinesi. Il rapporto di maggioranza di Boris Bignasca, unito anche a un emendamento di Andrea Censi, ha blindato la volontà espressa dal popolo. È stato mantenuto il principio di chi più inquina più paga; si è fissato a 80 milioni di franchi l’ammontare complessivo del gettito da riscuotere. Inoltre è stata ancorata la facoltà del Gran Consiglio (e in via definitiva eventualmente del popolo) di vigilare sull’importo del gettito, così che eventuali modifiche devono passare dal Parlamento, senza quindi dare una cambiale in bianco al Governo. Un impegno, quello di rispondere alla volontà popolare, assunto in prima persona dalla Lega dei Ticinesi.
L’alternativa alla riforma tributaria è un aumento netto delle imposte per tutti di 45 milioni
Anche sulla riforma tributaria, che permette di ridurre le imposte alle ticinesi e ai ticinesi, la Lega esprime soddisfazione in particolare per i seguenti importanti pilastri:
- L’aumento delle deduzioni delle spese professionale
- L’adeguamento dell’imposta di successione e donazione, tenendo conto delle famiglie ricomposte e dei rapporti di concubinato sempre più presenti nell’attuale società
- La dimunuzione della tassazione delle prestazioni in capitale della previdenza, con lo scopo di portare la fiscalità ticinese in linea con quella degli altri Cantoni e fermare la fuga di gettito.
- E infine la riduzione delle aliquote massime dell’imposta sul reddito, tesa a riportare il Ticino all’interno della pressione media in Svizzera. In tal modo si evita di perdere contribuenti facoltosi, che da soli apportano alle casse dello Stato il 20% del gettito. La maggioranza ha pure proposto su questo ultimo aspetto, per diminuire l’impatto finanziario per il Cantone e i Comuni, di procedere a una riduzione progressiva di 0.5 punti percentuali all’anno sull’arco di 6 anni, posticipando l’inizio della discesa delle aliquote a partire dal 2025.
Fatti concreti, e non solo propaganda, a favore delle cittadine e i cittadini ticinesi, confrontati con gli aumenti dei premi di cassa malati e dell’inflazione generalizzata.