“Immigrazione e caos asilo: il Ticino deve essere tutelato”
Il Consigliere nazionale uscente Lorenzo Quadri ci parla delle sue visioni future a Berna
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale uscente, ci dice le motivazioni della sua ricandidatura e di quello che vorrà fare in caso di rielezione a Berna
Ha del tempo libero a Berna? Sennò, cosa le piacerebbe fare durante i suoi soggiorni lavorativi nella capitale? Di tempo libero purtroppo ce n’è pochissimo, alla fine di Berna si vede lo spazio di poche centinaia di metri che separa l’albergo da Palazzo federale, o poco più. Sarebbe bello avere l’opportunità di conoscere meglio una città che ha tanti tesori.
A volte non trova frustante che alcuni argomenti rimangano nel “parlatoio” senza trovare uno sbocco concreto? Anche i temi che, almeno per ora, non trovano delle maggioranze in parlamento meritano di venire sollevati. Altrimenti, se si lascia fare alla partitocrazia, la politica svizzera si appiattisce su un desolante mainstream politicamente corretto di centro- sinistra. La storiella, che viene spesso propinata, della maggioranza “di centro-destra” in parlamento e in Consiglio federale è infatti una bufala. La maggioranza è chiaramente di centro-sinistra: PLR e PPD sempre più spesso si accodano su posizioni rossoverdi. Occorre contrastare la deriva europeista, immigrazionista, sovranofoba, tassaiola e climatista. Bisogna ripristinare la neutralità e bloccare i tentativi di “avvicinamento” alla NATO. Senza l’area politica che rappresento, gli eccessi migratori non sarebbero nemmeno un tema, malgrado abbiano conseguenze negative praticamente in ogni ambito: mercato del lavoro, spesa sociale, sicurezza, traffico, inquinamento, infrastrutture, cementificazione, costi dell’alloggio, coesione sociale, consumo di energia e di risorse naturali, sistema scolastico e sanitario, eccetera. Pensa che la politica sia troppo spazio a temi che non interessano ai cittadini?
Sicuramente. Solo un esempio: il giorno dopo l’annuncio della stangata sui premi di cassa malati, la maggioranza del Consiglio nazionale ha approvato un postulato “per migliorare la situazione delle persone non binarie”. Ma sono questi i problemi del Paese? In una precedente sessione è invece riuscita ad approvare un altro postulato che chiedeva al Consiglio federale di elaborare una visione positiva (!) di una Svizzera con 10 milioni di abitanti. Sono fatti che si commentano da sé.
E sul clima?
È un tema che va affrontato con realismo e razionalità, cosa che adesso non accade: prevalgono ideologia ed isterismo. Il conto, poi, lo pagano i cittadini e le aziende. Perché l’impennata della bolletta elettrica, come pure dei prezzi di carburante ed olio combustibile, con conseguente aumento di tutti gli altri prezzi, è dovuta anche alla svolta verde ideologica. La strategia energetica 2050 è costosissima ed irrealistica. Occorre porsi obiettivi meno ambiziosi (e quindi più sostenibili per le tasche dei cittadini) e diluiti su un arco temporale più lungo. Quali saranno per lei i temi prioritari della prossima legislatura? Occupazione dei residenti, immigrazione, cassa malati, approvvigionamento energetico, neutralità, rapporti con l’UE; stop a tasse, balzelli e alla persecuzione degli automobilisti.
Intervista pubblicata su Il Mattino della Domenica del 8 ottobre 2023