Galleria di base del Gottardo (GBT)
Lo scorso 10 agosto, come tutti ricordiamo, si è verificato un deragliamento di un treno merci all’interno della galleria di base del Gottardo (GBT), provocando dei danni molto seri alla struttura, e catapultando il Ticino, la Svizzera e parte dell’Europa a prima del 2016, data della sua apertura.
L’evento ha causato inizialmente, per certi versi, una sorta di smarrimento e di incredulità. La precisione e puntualità Svizzera che si fermano per un deragliamento. Cose dell’altro mondo, per molti cittadini e politici.
La chiusura prolungata di entrambi i tunnel, ha causato inizialmente disagi per merci e passeggeri. La fortuna avuta, è stata quella di poter contare di nuovo sulla “vecchia” linea del Gottardo, o meglio chiamata linea panoramica: anni fa c’era chi voleva a tutti i costi smantellare tale linea. Invece la vecchia “Gotthardbahn” , sta scrivendo ancora un pezzo di storia, che avrebbe potuto avere dei riscontri ben peggiori. Si pensi solo a trasboradare centinaia di migliaia di passeggeri giornalmente, su gomma, così come centinaia di migliaia di tonnellate di merci. Per fortuna che i fautori dello smantellamento, non hanno avuto troppa voce in capitolo.
Dopo un lavoro curato e minuzioso, ma soprattutto veloce da parte delle FFS, si è potuta ristabilire una valida offerta di posti a sedere e una certa normalità, transitando di nuovo da Airolo e da Wassen. L’ora di viaggio supplementare, è ri-divetata un’abitudine, che chiunque ha vissuto prima dell’apertura della galleria di base.
Cambiare le abitudini delle persone non è affatto scontato e hanno fatto forse anche troppo rumore le minoranze di utenti, che subito hanno gridato allo scandalo: pretesa ai rimborsi (rimborsi di cosa?), alla solita questione dei prezzi troppo alti (dicerie da piazza ben discutibili), alla mal organizzazione delle ferrovie,… Senza minimamente rendersi conto del disastro avvenuto all’interno del GBT. Un disastro che inizialmente non immaginava nessuno.
La massima comprensione va anche a chi vive in Ticino e lavora e/o studia oltre Gottardo. Queste sorte di sacrifici (nuovi sacrifici dettati dalla società del 2023) vengono senz’altro anche dagli stessi utilizzatori delle FFS. È più che comprensibile che 1-2 ore di viaggio aggiuntive, possano implicare anche dei cambiamenti, riguardo al tempo trascorso in famiglia, al tempo libero, agli appuntamenti,…
Le ferrovie federali hanno sicuramente anche lavorato intensamente sull’ottica dell’offerta, ascoltando i polveroni alzati (dalla politica e non), venendo incontro ai possessori ticinesi degli abbonamenti generali notturni, andando incontro agli utenti con più biglietti risparmio, garantendo sempre oltre il 90% di posti disponibili (rispetto al GBT). Misure per nulla scontate.
Il lavoro svolto dalle FFS, dalle aziende intervenute per la rimozione dei vagoni deragliati e per il ripristino dell’infrastruttura, degli operai stessi (confrontati con condizioni di lavoro molto dure, temperature in galleria di 35-40 gradi), merita senz’altro più che un complimento.
A parte pochissime maestranze, non si sono spese tante parole per ringraziare tutti, soprattutto dal mondo politico. Chi lo ha fatto, ha fatto quasi solo critica, parlando addirittura di un “ritorno all’età della pietra”. Ci pensiamo noi Giovani Leghisti, che vogliamo far passare un messaggio di comprensione del disastro avvenuto e di ringraziamento per tutti gli sforzi messi in atto da tutti, per il ripristino dell’opera del secolo, e per cercare di contenere la tempistica di ripristino.
Inoltre ci teniamo a sostenere positivamente e ringraziare gli enti che hanno lavorato per stabilire il piano di evacuazione (necessario per l’apertura parziale del tunnel di base, ai convogli passeggeri), per far transitare nei fine settimana alcuni treni nella canna est (quella intatta, dove già circolano circa 90 treni merci al giorno), in alcune finestre d’orario.
Naturalmente dobbiamo anche renderci conto ed essere onesti, che una gran parte del turismo ticinese proviene da oltre Gottardo e con i treni, perciò questa è una misura coerente, per i picchi di utenza previsti durante le vacanze autunnali e maggiormente concentrati nei fine settimana.
La linea di montagna, immaginiamo che al momento non potrebbe supportare ulteriori tracce, perciò lo sforzo sulla pianificazione va riconosciuto, anche per mantenere una certa puntualità sui collegamenti gia esistenti, che transitano dalla linea alpina.
Quasi sicuramente questa misura supplementare provocherà nuove lamentele da parte di una fascia minoritaria di utenti, che non capiranno il perché di un’offerta al momento limitata a pochissimi treni e solo nei fine settimana, e tenderanno solo a far critica.
Ovviamente immaginiamo che ci sarà una corsa e una calca (alla domenica sera), per accaparrarsi un posto sui treni che circoleranno diretti dal tunnel di base, dimenticandosi all’istante del disastro con il quale sono confrontate le FFS da agosto, dimenticandosi di nuovo che fino alla settimana prima la “vecchia signora storica” ha trasportato migliaia di utenti come faceva prima del 2016 (con soli 55’ di percorrenza in più e un bellissimo panorama sulle valli spopolate e dimenticate, ricordate solo per le residenze secondarie 3 settimane l’anno). Inoltre gli utenti dimenticheranno, o hanno già dimenticato gli operai che lavorano per il ripristino di tutta la galleria danneggiata, così come dimenticheranno anche le misure citate nell’articolo, rigurado ad abbonamenti e biglietti.
Un sentito Grazie a chi lavora ininterrottamente per il ripristino completo.
Movimento Giovani Leghisti
Raffaele Darani
(Consigliere comunale a Faido)
Candidato n°2 nella lista MGL per il Consiglio nazionale